Il Consiglio dei Ministri del 27 settembre ha approvato alcuni importanti provvedimenti, inclusa la Nota di aggiornamento al DEF per il 2023 e per gli anni successivi.
In particolare, su quest’ultimo punto, è stato aggiornato il piano macroeconomico, secondo il quale il Governo intende confermare il taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024; implementare la prima fase della riforma fiscale; continuare a fornire sostegno alle famiglie e alla genitorialità; proseguire nei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, anche con particolare riferimento alla sanità; e confermare gli investimenti pubblici, con priorità a quelli del PNRR.
Il quadro di finanza pubblica presentato si ispira ad un principio di serietà e responsabilità, si inserisce in un quadro più complessivo di ridiscussione del patto di stabilità che in questo momento è in corso in Ue.
È stato poi approvato un decreto di urgenza sull’immigrazione e protezione internazionale, articolato su 11 articoli.
Si interviene in particolare in materia di espulsione di soggetti pericolosi: prevista una rifinitura della normativa, in modo che l’espulsione che può essere decretata nei confronti dei lungo soggiornanti quando ci sono motivi di ordine pubblico e di sicurezza dello Stata possa essere emanata dal Ministro dell’Interno. C’è un’altra parte riguardante la possibilità dell’espulsione dello straniero anche destinatario di una misura di sicurezza disposta dall’autorità giudiziaria per pericolosità sociale. In questo caso, si tratta di una procedura di possibilità di espulsione che si avvale di una procedura accelerata.
Ancora, importante il potenziamento dei controlli sui visti di ingresso in Italia, con un contingente di 20 unità di personale della polizia che potrà essere collocato presso ambasciate e consolati per potenziare l’attività di controllo sulla regolarità dei visti di ingresso, per limitare proprio l’immigrazione tramite il ricorso a documenti falsi.
Si interviene sulla reiterazione della presentazione della domanda di protezione internazionale, con un esame speditivo della domanda tesa ad evitare l’utilizzo strumentale dello stesso istituto. Nei casi in cui tale domanda sia ri-presentata dal richiedente nella fase di “concreta” esecuzione di un provvedimento che ne comporterebbe l’allontanamento dal territorio nazionale. Con le nuove norme, si prevede espressamente che sia il Questore, sentito il Presidente della Commissione territoriale, l’autorità competente all’esame. La presentazione della richiesta non interromperà la procedura di allontanamento dal territorio nazionale, salvo che il questore rilevi nuovi elementi rilevanti ai fini del riconoscimento della protezione internazionale o del divieto di espulsione.
Sempre in quest’ambito, si modifica la disciplina dell’allontanamento ingiustificato del richiedente dalle strutture di accoglienza e si prevede, in caso di suo allontanamento volontario, la sospensione dell’esame della domanda e la possibilità di richiederne la riapertura, per una sola volta, entro 12 mesi. Inoltre, si riduce da 12 a 9 mesi la sospensione della possibilità di espulsione e si introduce una particolare disciplina nel caso in cui lo straniero non si presenti per la verifica dell’identità dichiarata e per la formalizzazione della domanda. In tal caso, il procedimento si considera estinto, sicché lo straniero, se rintracciato in territorio nazionale in un momento successivo al suo allontanamento volontario, non potrà chiedere la riapertura della procedura già avviata e sospesa, ma potrà comunque eventualmente ri-manifestare l’intenzione di richiedere la protezione internazionale.
Sostanzioso anche l’intervento sull’identificazione dei minori stranieri non accompagnati, tema delicato da affrontare. Su questo si interviene senza derogare in ogni modo rispetto alle tutele che competono alla condizione di minore di età. Viene previsto semplicemente che in caso di situazioni di rilevante afflusso e di indisponibilità di strutture ricettive temporanee dedicate a minori stranieri non accompagnati, il prefetto possa disporre un provvisorio inserimento del minore in strutture di prima accoglienza, per un periodo comunque non superiore a 90 giorni.
Per quanto riguarda poi l’accertamento dell’età del minore, viene stabilito, in caso di arrivi consistenti e ravvicinati, che l’autorità di pubblica sicurezza possa disporre una rilevazione antropometrica o altri accertamenti sanitari, anche radiografici, volti all’individuazione dell’età, dando immediata comunicazione alla procura della Repubblica presso il tribunale per la persona, la famiglia ed i minorenni, che ne autorizza l’esecuzione.
Si estende la condizione di vulnerabilità per l’accesso al Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) a tutte le donne, dunque non più solo a quelle in stato di gravidanza, considerandole in ogni caso soggetti di particolare vulnerabilità.
Ancora, importanti misure di sostegno ai comuni interessati da grandi flussi migratori, come è stato ad esempio per Lampedusa, per cui è previsto che i Comuni soggetti alla presenza dei centri possano fruire di un adeguato sostegno organizzativo finanziario.
Tutte queste disposizioni si inseriscono in un quadro legislativo con l’intenzione di rivoluzionarlo, portando a una efficacia concreta delle normative che per molto tempo, in tema di immigrazione, solo rimaste solamente una produzione cartacea, con un’azione de facto molto limitata.
Per quanto riguarda il fronte sicurezza è stato incrementato di ulteriori 400 unità il personale delle forze armate per l’impiego soprattutto nelle stazioni italiane, essendo da tempo obiettivo del governo implementare la sicurezza in luoghi come quelli appunto delle stazioni ferroviarie con servizi ad alto impatto.
Sono state poi adottate disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali. In particolare, la proroga al 31 dicembre 2023 per la possibilità di richiedere l’accesso alle garanzie statali per l’acquisto della prima casa, estese fino all’80% del capitale, a favore di giovani di età inferiore a 36 anni e giovani coppie con ISEE non superiore a 40 mila euro annui.
I provvedimenti del 52° Consiglio dei Ministri mirano a fornire un nuovo assetto normativo ed economico intervenendo su quelle tematiche complesse che maggiormente interessano la vita del nostro Paese e che per anni sono state trascurate da una sinistra troppo intenta a combattere battaglie ideologiche piuttosto che guardare all’interesse nazionale e al benessere dei cittadini. È un tassello che si aggiunge al mosaico di ricostruzione del Paese, che rappresenta una sfida non facile, ma che grazie ad un lavoro costante e la fiducia degli italiani sarà più facile raggiungere, dimostrando di saper tenere fede agli impegni assunti e non deludendo chi ha creduto in questo governo sin dall’inizio.