“Dopo l’intervento del presidente Draghi si rafforza la posizione di Fratelli d’Italia di vota no alla fiducia. Riconosciamo a Mario Draghi le capacità personali e intellettuali ma purtroppo è costretto a cimentarsi con una maggioranza contraddittoria, che riteniamo minerà il governo con le sue visioni contrapposte. Tutto ciò si è manifestato in un discorso con poco coraggio, specchio di una maggioranza modesta. E lascia quanto meno perplessi il passaggio in cui il presidente Draghi, recuperando un pericoloso darwinismo economico, ha parlato di una specie di selezione naturale delle imprese, alcune destinate a sopravvivere e altre inevitabilmente a morire. Una logica dove il mercato sembra essere l’unico giudice e padrone della nostra economia. Ed è allarmante continuare ad evocare l’europeismo come un baluardo, quasi come se si trattasse di una religione. Così come è preoccupante il passaggio sulla cessione di sovranità. Sarà per la mia cultura e il mio senso di identità ed appartenenza a una comunità nazionale che quando sento parlare di cessione di sovranità vedo addensarsi soltanto foschi presagi all’orizzonte. L’ultimo che ne parlò fu Mario Monti, e sappiamo tutti come andò a finire”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia, Massimo Ruspandini, commenta l’intervento del presidente del Consiglio, Mario Draghi in Aula al Senato.