Guide e accompagnatori turistici abbandonati. FdI presenta interrogazione a sostegno della categoria

Nemmeno il tempo di insediarsi, e il Governo Draghi deve iniziare a fare i conti con lo scontento di cittadini e associazioni che reclamano i propri diritti. Già nei mesi passati, in diverse occasioni, abbiamo assistito a manifestazioni di commercianti e imprenditori, dei più disparati settori, per tutelare attività e posti di lavoro, duramente provati dalla crisi economica e dalle politiche del governo giallorosso.

Lunedì prossimo, 22 febbraio, a dare il benvenuto al Governo Draghi sarà una manifestazione di TNI Italia, Tutela Nazionale Imprese, che con un “presidio a oltranza” in piazza Montecitorio proverà a portare le proprie ragioni e quelle di migliaia di imprenditori del settore turistico che, con tutto l’indotto, rappresenta circa il 14% del PIL italiano ed è indubbiamente uno di quelli maggiormente in crisi.

Quando si parla di settore turistico, la mente va immediatamente a ristoranti e alberghi, ma in realtà sono decine e decine le realtà imprenditoriali che vi fanno capo, tutte allo stesso modo fiaccate dalla situazione che stiamo vivendo. Una di queste è quella delle guide turistiche, che lunedì saranno in piazza a far sentire la propria voce.

Una realtà certamente meno considerata ma non per questo meno importante. Una realtà messa in ginocchio, per i voli aerei bloccati, per le limitazioni agli spostamenti, per tutti quei provvedimenti che hanno fermato in maniera inesorabile la circolazione dei turisti, italiani e stranieri, che sono la linfa di cui si alimenta questa categoria.

Una realtà che, seppur non piccola, non ha avuto certamente la risonanza mediatica di cui hanno beneficiato altri. E una realtà che ha anche avuto più difficoltà a trovare ascolto, sebbene il fil rouge delle rivendicazioni di tutti gli imprenditori sia lo stesso: tornare a lavorare. In sicurezza, nel rispetto delle norme e dei protocolli, ma tornare a lavorare.

Alle guide turistiche ha dato voce Fratelli d’Italia, in ultimo con un’interrogazione parlamentare a firma del sen. Fazzolari. Interrogazione che prende spunto dalla farsesca vicenda dei ristori teoricamente destinati proprio alle guide e agli accompagnatori turistici. Teoricamente perché, al di là delle enunciazioni di principio e financo degli stanziamenti ad essi destinati, molte guide e accompagnatori sono rimasti esclusi dai benefici, pur avendo i requisiti per potervi accedere. Ora è evidente che il sistema ristori sia solo un palliativo a fronte dell’enorme crisi che avvolge tutto il settore del turismo e che le misure messe in campo dal governo siano ampiamente insufficienti e spesso vadano nella direzione opposta a quella che si dovrebbe perseguire (ovvero lavorare in sicurezza), ma nel momento in cui somme vengono stanziate sarebbe anche giusto che chi ne ha diritto ne possa poi godere.

Invece, come purtroppo spesso è accaduto negli ultimi mesi, la vicenda si è per molti ingarbugliata. In sintesi, per guide e accompagnatori è stato istituito un fondo, al quale accedere on line con la compilazione di apposito format. Purtroppo, la procedura informatizzata ha dato, da subito, enormi problemi, con la conseguenza che migliaia di potenziali beneficiari sono rimasti esclusi, anche per il parallelo malfunzionamento dell’assistenza tecnica a supporto degli utenti. E a nulla sono valse le sollecitazioni giunte al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo dalle associazioni di categoria, che hanno chiesto di valutare comunque le domande rimaste incomplete per il malfunzionamento della piattaforma informatica del Ministero. Per non dire poi di quanti siano rimasti esclusi nonostante avessero ultimato correttamente la domanda e fossero in possesso di tutti i requisiti di legge. A questo si aggiunge poi la beffa per i beneficiari in graduatoria, che a fine gennaio non erano ancora stati ristorati nonostante i pagamenti avrebbero dovuto essere effettuati entro al fine del 2020.

Fratelli d’Italia di tutto ciò ha chiesto conto al Ministro per i beni e le attività culturali, facendosi interprete del malcontento di una categoria particolarmente vessata dalla situazione e dalle misure del governo. E ha quindi chiesto di reintegrare nelle graduatorie dei beneficiari tutti gli aventi diritto e di procedere celermente alla liquidazione delle somme stanziate.

Un intero settore aspetta un segnale da parte dello Stato, che non può continuare ampliare povertà e disagio sociale ed economico ed acuire disparità di trattamento ed insopportabili diseguaglianze, soprattutto in un momento già drammatico per imprese, famiglie e per il tessuto economico e sociale della nazione.

L’interrogazione presentata da Fratelli d’Italia è disponibile qui.

 

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