I bonus del governo Meloni per redditi bassi, madri e merito: stanziati 2,14 miliardi di euro

Anno nuovo, bonus nuovi. Valgono 2,14 miliardi di euro i bonus stanziati quest’anno dal governo Meloni secondo Assoutenti, Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici. Alla loro base, però, vigono due criteri fondamentali: Isee basso e merito. Dopo infatti l’epoca dei superbonus elargiti a chicchessia – anche a delinquenti – con cui i soldi pubblici hanno contribuito al rifacimento degli esterni, tra gli altri, anche di sei castelli (castelli!), il governo ha deciso di stanziare vari tipi di bonus in difesa soprattutto dei redditi medio – bassi, cercando di avvantaggiare soprattutto chi avesse un merito speciale. È emblematica in questo senso la riforma del vecchio 18App, il bonus da 500 euro che veniva riservato ai neo-diciottenni e da spendere entro l’anno in libri, musica, concerti, musei, in generale cultura. Una misura che andava valutata come un’ottima iniziativa per i giovani, ma che nei fatti ha fallito in quanto in molti casi si riusciva a sviare il vincolo della spesa in cultura e perché non c’era alcun riconoscimento di merito né una distinzione tra chi ne aveva effettivamente bisogno e di chi no. Ora la nuova misura del governo prevede due diversi bonus, cumulabili, per uno stanziamento di 190 milioni di euro: il primo viene chiamato “Carta Cultura”, 500 euro destinati ai neo-maggiorenni – come prima insomma – ma col vincolo di un Isee familiare inferiore a 35.000 euro; il secondo è la “Carta del Merito”, altri 500 euro destinati ai diplomati con la valutazione massima di 100/100. Il fatto che siano cumulabili fa salire la soglia massima a 1000 euro, cifra che con la precedente misura non poteva mai essere raggiunta.

Un’altra misura tanto attesa è stata il bonus per le mamme lavoratrici, che si pone in linea con le misure volute dal governo sul tema della natalità. L’incentivo prevede uno stanziamento di 570 milioni di euro e riguarda circa 800.000 mamme di almeno due figli con contratto a tempo indeterminato, anche part-time, per uno sgravio fiscale fino a 1700 euro annui. Con aumenti in busta paga, le mamme in questione non dovranno pagare i contributi previdenziali a carico del lavoratore. Lo sgravio massimo lo riceverà la mamma con almeno tre figli: del 100% per il trimestre 2024-2026 fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo. A questo, legato anche il bonus asilo nido: previsti fino a un massimo di 3600 euro per le famiglie con un minore sotto i 10 anni di età e un Isee inferiore a 40mila euro; il governo ha stanziato 240 milioni. E poi ancora tante altre misure per tutte le fasce di età: il bonus psicologo fino a 1500 euro per i redditi più bassi, il bonus colonnine di ricarica destinato al loro acquisto; e ancora il bonus trasporti di 60 euro al mese per i redditi più bassi, il contributo straordinario per le bollette della luce, la carta “Dedicata a te” per l’acquisto di beni di prima necessità.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.