Giusto ieri parlavamo del fatto che la “guerra dei migranti” sembra non voler mai finire. Dopo anni di invasione, eravamo riusciti a mettere un unico punto fermo, uno solo, ed ora è stato rimesso in discussione anch’esso. Ma del resto, come sarebbe possibile altrimenti se chiunque ha una platea alla quale rivolgersi, anche se completamente avulsa dal problema, non perde occasione di aprire bocca e dargli fiato?
L’ultimo a volerci arricchire con le sue perle di saggezza è stato il direttore artistico del prossimo festival di Sanremo, questa kermesse canterina che ci perseguita da decenni e che ormai si replica solo per tentare di dare una mano alla malmessa discografia italiana , per la verità con risultati che raramente sono eclatanti ma che di certo metteranno qualche stantio menestrello in grado di campare un altro annetto, giocandosi la visibilità tra sagre paesane e TelePannocchia.
Ci riferiamo a Claudio Baglioni, che giusto ieri si è esibito in una delle sue migliori interpretazioni: la conferenza stampa per la presentazione del festival. Affiancato ai due co-conduttori, Virginia Raffaele e Claudio Bisio, il nostro si è concentrato soprattutto sulla questione dei migranti, che ovviamente con Sanremo non c’entra nulla. Ma del resto aspettarsi che alla conferenza stampa su Sanremo si parli del festival nell’Italia del terzo millennio appare quanto meno riduttivo, così ecco a voi l’acclamato autore di Questo piccolo grande amore – la canzone che sembra sia la più amata dagli italiani – spiegarci che sulla questione dei migranti – pensa un po’! – ci si sarebbe dovuto concentrare tanto tempo fa, e che ora magari è tardi perché, testualmente: “è necessario creare di nuovo un senso armonico perché il Paese è terribilmente disarmonico”, e metteteci una pezza, se ne siete capaci.
In effetti, a ben vedere, c’è un sacco di gente che avverte questa “disarmonia”. E pure da tanto tempo. Si tratta di quell’umanità che dopo aver fatto una conferenza stampa per Sanremo, non ha una lussuosa berlina con autista e magari una scorta ad attenderla. Che deve raccomandarsi l’anima a Dio nella speranza di beccare un sussidio da 500 euro al mese se gli va di lusso, e che sogna come progetti per l’avvenire magari un posto fisso da operatore ecologico che di questi tempi è come vincere alla lotteria.
Ma è un fiume in piena il nostro Claudio Baglioni con le sue perle di saggezza, e ci dispiace solo che non abbia accanto uno come Alessandro Gassman che anche lui quando si tratta di pontificare ovvietà, non è secondo a nessuno. Sarebbero una gran coppia insieme. E così ecco che il nostro “divo Claudio” ci spiega come organizzarci per il futuro. Dice: ”Non si può risolvere il problema di milioni di individui che sono in movimento e in disagio evitando lo sbarco di 40 o 50 persone… ne prendo tre io, due l’altro… Dobbiamo tutti metterci nella convinzione di risolverlo.” E lui ci si è messo in questa convinzione? A sentirlo, decisamente sì. E come? Quanti di questi disgraziati “in viaggio” ha ospitato o ospita? A quanti ha aperto le porte della sua lussuosa e confortevole dimora?
Beh, non ne risultano, ma Baglioni ha dimostrato diversamente il suo attaccamento alla causa con grande vicinanza a Lampedusa. E che lui l’idea per risolvere il problema ce l’aveva avuta , e infatti lo ricorda a tutti, soprattutto ai tanti svagati che non si sono accorti di nulla. Dice: “Già 25 anni fa sull’isola (Lampedusa ndr) si avvertiva quello che sarebbe diventato il fenomeno degli sbarchi, degli arrivi per mare. L’intenzione della mia manifestazione e degli oltre 300 artisti che hanno partecipato era quella di dire: noi siamo preoccupati per il fatto che ci siano viaggi per mare irregolari. […]: oggi il nostro Paese è incattivito, rancoroso, nei confronti di qualsiasi “altro”, visto come un essere pericoloso. Ormai guardiamo con sospetto anche la nostra ombra”.
Capito? Baglioni ce l’aveva detto con un bel concertone a Lampedusa che bisognava governare il fenomeno. Magari non ci aveva detto come, ma uomo avvertito mezzo salvato. E comunque ascoltiamo il direttore artistico di Sanremo, apriamoci al prossimo, continuiamo a farci depredare, a spendere per un nostro pensionato sociale 530 € al mese e spendiamone 1240 per un senegalese ventenne sbarcato ieri mattina.
Così si fa!