“Il 2024 sarà l’anno del Made in Italy”: Urso e governo Meloni a favore dell’impresa italiana

Dalle opposizioni, nelle scorse settimane, si è levato forte il grido contro la manovra fiscale che, a loro detta, non si sarebbe focalizzata abbastanza sul mondo delle imprese. La risposta, tuttavia, sta maturando giorno per giorno soprattutto nelle iniziative del governo in favore dell’imprenditoria e, in particolare, dei prodotti italiani. “Il 2024 sarà l’anno del Made in Italy”: così ha infatti esordito Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, durante l’inaugurazione della 105° edizione di Pitti uomo, l’importante evento internazionale che vedrà la partecipazione di 832 brand di moda maschile e lifestyle a Firenze, nella cornice di Fortezza da Basso. Le parole del Ministro suonano non solo come un messaggio di speranza, ma anche e soprattutto come supporto da parte del governo verso un comparto imprescindibile per l’economia della Nazione: con oltre 600.000 occupati e un valore di 65 miliardi di euro, quello della manifattura tessile è uno dei più importanti settori dell’industria e dell’artigianato italiano. È per questo che l’impegno del governo sul tema è forte: “Dopo i 70 milioni di euro che ho avuto nel 2023 per i contratti di sviluppo – ha dichiarato il ministro Urso – quest’anno metteremo in campo per essi 3 miliardi e mezzo, di cui due per la manovra economica e il resto per la riprogrammazione dei fondi del PNRR”.

“Le risorse per l’innovazione ci sono: ora sarà compito vostro utilizzarle”: lo ha ribadito Urso ai tanti imprenditori presenti che hanno apprezzato l’intervento del Ministro, il quale ha inoltre sottolineato che “per la moda e l’abbigliamento le misure spingeranno le aziende verso l’utilizzo di fibre naturali”, affinché “il bello, buono e ben fatto” diventi “sempre più disponibile sul piano ambientale, sociale e aziendale”. Non solo dunque aumentare la produzione e l’export, che comunque ha subito un forte rialzo: “È cresciuto più del 30% rispetto al 2019” ha detto Matteo Zoppas, presidente dell’agenzia Ice, mostrando ancora gli ottimi dati riferiti al periodo gennaio-novembre 2023, in cui si è registrato un +7% delle esportazioni. La volontà del governo è anche quella di garantire la qualità del prodotto, attraverso risorse e nuove misure per contrastare le contraffazioni e permettere un più agevole riconoscimento dell’italianità del prodotto.
“Supportiamo – ha aggiunto Urso – chi investe nel nostro Paese: chi torna a produrre da noi ha un incentivo fiscale pari al 50% per i prossimi 6 anni. Quei marchi storici che sono l’orgoglio dell’Italia non utilizzati a fine produttivo invece dopo cinque anni torneranno di proprietà statale”. Anche a tal uopo è finalizzata l’istituzione del Fondo sovrano del Made in Italy, che prevede “una prima partecipazione di un miliardo di euro. Sono convinto – ha spiegato Urso – che quest’anno tanti altri metteranno le proprie risorse per accrescere il proprio il patrimonio di investimento sulla nostra supply chain”. Tanti in effetti i buyer accorsi da tutto il mondo per assistere all’evento.

Fondamentale sarà l’apporto del cosiddetto liceo del Made in Italy, che prenderà il via dal prossimo anno scolastico. “Dal 18 di gennaio – ha annunciato il Ministro – sarà possibile fare la prescrizione al liceo del Made in Italy dopo l’approvazione del disegno di legge del 20 dicembre”. L’intento è quello di formare le giovani generazioni “ai lavori e alle professioni tipiche della cultura artistica delle filiere strategiche tricolori”. Riconquistare il know-how italiano: è questo il fine prefissato dal nuovo corso di studio, che comprenderà anche lezioni sull’innovazione digitale e sull’informatica. “Coniugherà arte, tradizione, cultura e storia alla tecnologia” ha detto Urso, sottolineando ancora l’importanza di una rivalutazione degli istituti tecnici e professionali, che negli anni sono stati troppo spesso bistrattati, affinché i giovani ritrovino la passione per i mestieri che, in passato, hanno fatto grande l’Italia: “Il lavoro manuale deve tornare una loro ambizione”. Il ministro Urso ha infine annunciato l’istituzione della prima giornata nazionale del Made in Italy, che cadrà il prossimo 15 aprile e che sarà celebrata con vari eventi: “Chiamerò i cavalieri del lavoro, gli imprenditori, i grandi stilisti a fare lezioni nelle scuole – ha concluso Urso – per promuovere l’eccellenza del comparto”.

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