Il Governo approvi la legge che salverà l’Italia e gli italiani dal finire in mutande

Appuntamento al Senato per l’avvocato Capasso questo pomeriggio, l’ormai celebre interlocutore di Conte in déshabillé, è stato ospite della conferenza stampa organizzata da Fratelli d’Italia sul tema dei crediti deteriorati, anche detti  “non performing loans”.  Si tratta dei crediti che la banca vanta verso soggetti terzi, i quali, trovandosi in uno stato di insolvenza e non potendo restituire le somme prese in prestito, non ne garantiscono il rimborso. Di conseguenza le banche devono raccogliere il capitale necessario per coprire questa eventuale perdita.

Una proposta di Fratelli d’Italia

E’ del settembre scorso la proposta di legge presentata dal senatore di Fratelli d’Italia Adolfo Urso e riproposta sotto forma di emendamento al decreto crescita all’esame del Senato per l’approvazione definitiva con tempi strettissimi (scade il 29 giugno) e con l’ipotesi della fiducia più che probabile; l’obiettivo è dare la possibilità ai debitori di ricomprare il loro debito garantendo comunque un profitto a chi li ha acquistati dalle banche.

Introducendo la conferenza stampa, Luca Ciriani, capogruppo al Senato di FdI, oltre ad auspicare di essere finalmente ascoltati su questo importante tema, ricorda anche che sul tema banche la legislatura è al palo: “Attendiamo l’avvio urgente della commissione d’inchiesta bicamerale sulle banche, richiesta da tempo da Fratelli d’Italia”.

Giorgia Meloni e l’impegno sul tema dei crediti deteriorati

“L’obiettivo principale è salvare intere famiglie e molti imprenditori; questo è il motivo del nostro legame a questo tema, ma nessuno ci ascolta. E’ stato approvato un ordine del giorno ma bocciate le nostre proposte” spiega la leader di Fratelli d’Italia.

“Poi capita una curiosa occasione: l’avvocato Capasso, docente di Diritto Civile si trova a chiedere al presidente del Consiglio di approvare la nostra proposta di legge, che lui, da persona preparata, aveva seguito e studiato autonomamente. E lo fa in mutande dal balcone di casa sua, diventando, tra l’altro, inaspettatamente famoso. Noi lo ringraziamo, perché grazie a lui questo tema è diventato noto e facilmente fruibile”.

“In Italia – ha detto ancora la leader di Fratelli d’Italia – ci sono circa 127 miliardi di crediti deteriorati. Tendenzialmente questi crediti sono ceduti a multinazionali del recupero crediti per un valore mediamente del 15 per cento del valore del credito; queste società vanno a recuperare il credito dal debitore in modo molto aggressivo e noi abbiamo milioni di italiani travolti dalla crisi che si trovano vessati da sconosciuti, con metodi pesanti. Il sindacato bancari Fabi ha denunciato il rischio usura per i crediti deteriorati, perché spesso queste persone vanno a chiedere i soldi in ambienti ai quali è meglio non chiederli”.

Il cuore della proposta di FdI è il diritto di riscatto: se le banche cedono questi crediti al 15 per cento circa del valore nominale, i debitori avrebbero, se approvata questa norma, il diritto di riacquistarlo con una maggiorazione del 20% rispetto a quanto sborsato dalle società acquirenti. “Un diritto di prelazione”, ha spiegato Meloni, precisando che lo “sconto” non riguarderebbe i grandi debitori: “Il grosso degli Npl – ha precisato – è in mano al 3 per cento dei debitori, insomma i soliti noti: grandi capitali, amici del sistema bancario. Ma la nostra norma prevede un tetto a questo diritto di riscatto”.

I 5 Stelle non erano i paladini dei truffati dalle Banche?

Il Senatore Urso, promotore della proposta prosegue: “Il problema riguarda il sistema economico produttivo del Paese che si è imballato. Finire in un credito deteriorato significa rischiare di non poter più svolgere la propria attività. Famiglie e imprese sono a rischio usura perché chi ha in mano questi crediti fa valere questo titolo in tempi stretti e con pressioni crescenti e modalità da stalking. Ma la cosa incredibile, è che i 5 stelle quando si occupano del problema lo fanno con una norma a favore degli speculatori. Proprio loro che si sono sempre dichiarati i paladini dei truffati dalle banche”.

Questa gigantesca cessione al recupero crediti può generare un profitto “di cento miliardi, una bomba sociale e produttiva” secondo Urso. “Se affrontato come noi diciamo – ha aggiunto – questo milione di persone potrebbe invece tornare in attività e come sosteneva l’avvocato Capasso parlando al presidente Conte: ‘sarebbe molto più del reddito di cittadinanza’.

L’avvocato napoletano, dal canto suo, ha sottolineato che la proposta garantisce tutti: “La legge Urso tiene conto innanzitutto di non avere obiezioni da queste masse di acquirenti per i quali è previsto un utile del 20 per cento e un limite temporale, per i debiti che vanno dal primo gennaio 2015 al 31 dicembre 2019. Il punto centrale – ha concluso – è che con l’annullamento del debito si ha la cancellazione dalla centrale rischi e si torna vergini sul mercato”.

La legge delle mutande dunque sarà fondamentale affinchè l’Italia e gli italiani non finiscano in mutande.

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