Il turismo è centrale nell’azione del Governo Meloni, che sin dal suo insediamento ha percepito l’importanza di un settore che ha un peso più che rilevante sul prodotto interno lordo: il turismo rappresenta il 13% del Pil nazionale. L’Italia può vantare un patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e anche agroalimentare da fare invidia alla stragrande maggioranza dei Paesi del globo. Per questo, sono già diverse le misure adottate dall’esecutivo guidato da Fratelli d’Italia in questo primo anno e mezzo di governo in fatto di turismo: a partire dai 6,68 miliardi di euro investiti in turismo e cultura dal Pnrr.
Motore trainante dell’economia
Nel resto del mondo c’è “fame di Italia”, più è stato spiegato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ed è bene che la forte attrattiva della nostra Nazione venga sfruttata. E non a caso, nel 2023 l’Italia ha registrato un record per il settore, recuperando a pieno il livello conosciuto prima della pandemia. L’occupazione media delle camere per le imprese ricettive è stato del 51%, +3,8% rispetto al 2019, che fu un’ottima annata turistica. I turisti arrivati in strutture alberghiere sono stati 850 milioni, provocando un profitto di 84 miliardi di euro. Sull’importanza del turismo per la nostra Nazione, è stato chiaro Gianluca Caramanna, deputato di Fratelli d’Italia e responsabile nazionale del Dipartimento Turismo: il turismo, ha dichiarato Caramanna a La Voce del Patriota, “è un motore trainante per la nostra economia in diversi settori e sicuramente il lavoro del governo Meloni è finalizzato a far crescere questi numeri e a rendere il turismo ancora più importante. Sono migliaia i posti di lavoro e, nei prossimi anni, con lo sforzo che stiamo facendo, stiamo cercando di portare tanto turismo anche fuori dai grandi centri urbani, delocalizzando, quindi il turismo stesso. Anche in Argentina, stiamo promuovendo il turismo delle radici. Proprio perché crediamo che oggi in Italia ci siano tantissimi borghi, tantissime città, anche nel sud e nell’entroterra, che non sono adeguatamente valorizzate. Sono spesso città e paesi dove sono nati i nostri nonni, le generazioni che sono emigrate tanti anni fa, quindi è bello e doveroso farlo riscoprire”.
Valorizzare ogni settore turistico
L’obiettivo del governo è dunque quello di valorizzare ogni settore turistico, specialmente quello religioso: “L’Italia – ha continuato ai nostri microfoni Caramanna – è la culla del turismo religioso. Abbiamo la fortuna di avere la città del Vaticano, e non solo. Il turismo religioso genera quasi il 2% del PIL. L’anno prossimo ci attende una sfida importantissima, il Giubileo. Noi in Italia abbiamo tantissime bellezze, cammini, tantissime chiese che annualmente richiamano milioni di turisti da tutto il mondo. Credo – ha aggiunto – che il turismo religioso sia soltanto una parte del turismo culturale. A volte è difficile distinguere l’uno dall’altro, proprio perché chi viene in Italia a fare un’esperienza culturale non può non visitare la maestosità delle chiese, la bellezza storia, che comunque abbiamo avuto la fortuna di ereditare. Credo che il modello del turismo religioso, che nasce ovviamente nel Medioevo, sia un modello che ha veramente un grande futuro, perché le bellezze che vengono promosse da sempre nella storia dovranno continuare a vivere anche dopo di noi, e avere una brillante prospettiva futura”.
La sfida di Fratelli d’Italia in Europa
La centralità del turismo nell’azione di Fratelli d’Italia si evince anche dal programma elettorale per le prossime europee. Secondo il primo partito della Nazione, infatti, anche in Europa bisognerà “valorizzare il settore del turismo promuovendo la cooperazione tra Stati membri per massimizzare il potenziale attrattivo europeo, mettendo in rete le eccellenze del comparto”. In vista delle europee, secondo Caramanna, “c’è in gioco tanto. Noi il 9 giugno dobbiamo votare Fratelli d’Italia per diversi motivi. Innanzitutto, per custodire quelle che sono le nostre tradizioni, anche turisticamente parlando. Prima parlavo dell’enogastronomia. Votare il 9 giugno per Fratelli d’Italia – ha detto – vuol dire anche fare in modo che l’Europa non ci debba dire cosa dobbiamo mangiare e cosa no. Dobbiamo difendere la nostra tradizione anche a tavola. Poi dobbiamo difendere ovviamente quello che è il comparto turistico, le guide turistiche, per fare solo un esempio, da quella che è la volontà di Bruxelles. O anche la tanto difficile questione della Bolkestein sul demanio e quindi sulle concessioni balneari, che noi vogliamo difendere, perché crediamo che siano un patrimonio italiano; un patrimonio per il nostro territorio che non dobbiamo svendere alle grandi multinazionali”.
Superare la turismofobia
Bisognerà tuttavia evitare la turismofobia: “Credo – ha detto ancora Caramanna – che avere tanti turisti sia un valore aggiunto, non una cosa negativa. Ovviamente l’over-tourism bisogna in qualche modo gestirlo. Dicevamo prima, bisogna cercare di delocalizzarlo. Il governo Meloni lo sta facendo, finanziando itinerari alternativi a quelli dei grandi centri. Noi – ha poi aggiunto in riferimento alla scelta del Comune di Venezia di inserire un contributo di accesso alla città – personalmente siamo contrari ad imporre una tassa di ingresso, perché credo che le bellezze, soprattutto alcune città che sono il nostro valore aggiunto nel turismo del mondo, debbano dare un’immagine di apertura e non di chiusura. Noi aspettiamo i turisti e loro devono scegliere l’Italia perché siamo un Paese che sa accogliere e – ha concluso – soprattutto che sa gestire non soltanto i flussi, ma anche i servizi in modo adeguato”.