Il Governo Meloni lancia la rivoluzione fiscale. Cambia tutto: ecco le misure principali

“L’approvazione della Delega sulla Riforma fiscale è una vera e propria svolta per l’Italia. È una riforma epocale, strutturale e organica: una rivoluzione attesa da 50 anni con importanti novità a favore di cittadini, famiglie e imprese. Con il nuovo Fisco delineiamo una nuova idea di Italia, vicino alle esigenze dei contribuenti e attrattivo per le aziende. La Riforma contiene una visione complessiva e programmatica che premia la lealtà e la responsabilità del contribuente, gettando le basi per un nuovo rapporto di fiducia con il Fisco. Grazie alla Riforma del sistema fiscale abbassiamo le tasse, aumentiamo la crescita e l’equità, favoriamo occupazione e investimenti”.

E’ quanto ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni annunciando l’approvazione della delega sulla Riforma fiscale.

“Lo avevamo promesso e oggi manteniamo l’impegno” ha ricordato il capo del Governo.
“Al via l’iter che entro 24 mesi darà vita a una rivoluzione fiscale che l’Italia attende da 50 anni. Una riforma strutturale e organica che si pone l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale per imprese e lavoratori, creare un nuovo rapporto di fiducia tra Fisco e contribuenti e incentivare la crescita e l’occupazione secondo il principio del “più assumi e investi e meno tasse paghi”.

Ecco le principali misure della riforma fiscale

La nota di Palazzo Chigi

Delega al Governo per la riforma fiscale (disegno di legge)

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato, con procedure d’urgenza, un disegno di legge di delega al Governo per la riforma fiscale.

La riforma del sistema fiscale costituisce un elemento chiave del programma di Governo, volto al rilancio strutturale dell’Italia sul piano economico e sociale. Il disegno di legge individua, tra i principali obiettivi di carattere generale, l’impulso alla crescita economica e alla natalità, mediante la riduzione del carico fiscale, l’aumento dell’efficienza della struttura dei tributi e l’individuazione di meccanismi fiscali di sostegno a famiglie, lavoratori e imprese.

  • Tempi di attuazione

Entro ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il Governo è delegato e emanare uno o più decreti legislativi di organica e complessiva revisione del sistema fiscale. Inoltre, sarà effettuato il riassetto delle disposizioni di diritto tributario in modo da raccogliere le norme in Testi unici per tipologia di imposta e da redigere uno specifico Codice.

  • IRPEF

Si prevede una revisione dell’intero meccanismo di tassazione del reddito delle persone fisiche, in modo da attuare gradualmente l’obiettivo della “equità orizzontale”, attraverso:

  • l’individuazione di una unica fascia di esenzione fiscale e di un medesimo onere impositivo a prescindere dalle diverse categorie di reddito prodotto, privilegiando, in particolare, l’equiparazione tra i redditi di lavoro dipendente e i redditi di pensione;
  • il riconoscimento della deducibilità, anche in misura forfettizzata, delle spese sostenute per la produzione del reddito di lavoro dipendente e assimilato;
  • la possibilità per tutti i contribuenti di dedurre i contributi previdenziali obbligatori in sede di determinazione del reddito di categoria e, in caso di incapienza, di dedurre l’eccedenza dal reddito complessivo;
  • l’applicazione, in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito, di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e relative addizionali con aliquota agevolata su una base imponibile commisurata all’incremento del reddito del periodo d’imposta rispetto al reddito di periodo più elevato tra quelli relativi ai tre periodi d’imposta precedenti, con possibilità di prevedere limiti al reddito agevolabile e un regime particolare per i redditi di lavoro dipendente che agevoli l’incremento reddituale del periodo d’imposta rispetto a quello del precedente periodo d’imposta;
  • la conseguente complessiva revisione delle tax expenditures (attualmente 600 voci e 125 miliardi di spesa).

 

  • IRES

La revisione del sistema di imposizione sui redditi delle società e degli enti sarà basata sulla riduzione dell’aliquota IRES qualora vengano rispettate, entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito, entrambe le seguenti condizioni:

  • una somma corrispondente, in tutto o in parte, al detto reddito sia impiegata in investimenti, con particolare riferimento a quelli qualificati, e in nuove assunzioni;
  • gli utili non siano distribuiti o destinati a finalità estranee all’esercizio dell’attività d’impresa.

La condizione, collegata all’effettuazione degli investimenti, ha l’evidente scopo di favorire la crescita economica e l’incremento della base occupazionale, con particolare riferimento ai soggetti che necessitano di maggiore tutela, ivi incluse le persone con disabilità, e senza interferire con i vigenti regimi di decontribuzione. In questo caso, a differenza di quanto avviene ordinariamente per la fruizione degli incentivi fiscali, la riduzione dell’aliquota precede l’effettuazione degli investimenti. Questi ultimi devono essere operati entro i due periodi d’imposta successivi a quello nel quale è stato prodotto il reddito assoggettato a imposizione con l’aliquota ridotta.

  • IVA

Per la revisione dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) i criteri specifici prevedono la revisione della definizione dei presupposti dell’imposta al fine di renderli più aderenti alla normativa dell’Unione europea e delle norme di esenzione; la razionalizzazione del numero e della misura delle aliquote; la revisione della disciplina della detrazione; la razionalizzazione della disciplina del gruppo IVA al fine di semplificare le misure previste per l’accesso e l’applicazione dell’istituto.

  • IRAP

Si dispone una revisione organica dell’IRAP volta all’abrogazione del tributo e alla contestuale istituzione di una sovraimposta IRES tale da assicurare un equivalente gettito fiscale, per garantire il finanziamento del fabbisogno sanitario, nonché il finanziamento delle Regioni che presentano squilibri di bilancio sanitario ovvero che sono sottoposte a piani di rientro.

  • Statuto del Contribuente

Si rivede lo Statuto del Contribuente, con un consolidamento dei principi del legittimo affidamento del contribuente e della certezza del diritto, prevedendo il rafforzamento da parte dell’ente impositore dell’obbligo di motivazione, specificando le prove su cui si fonda la pretesa, e del diritto di accesso agli atti del procedimento tributario, funzionale al corretto dispiegarsi del diritto al contraddittorio.

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Redazione
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La Redazione de La Voce del Patriota

2 Commenti

  1. E’ ancora presto per farsi una idea dell’effettivo impatto delle proposte, ma vorrei, proprio perchè forse ancora in via di definizione, fare qualche domanda e qualche osservazione.

    • deducibilità delle spese sostenute: non sono d’accordo sul metodo; dobbiamo rendere la vita più semplice al contribuente, non costringere anche i privati a tenere un commercialista per fare i conti delle spese da dedurre, conservare i giustificativi ecc. Penso che la via maestra sia di semplificare gli adempimenti, ampliare le soluzioni forfettarie e abbassare le aliquote, non complicare ulteriormente la gestione fiscale
    • semplificazione: bene la semplificazione delle deduzioni (vedi punto precedente, ma non facciamo rientrare dalla finestra quello che vogliamo far uscire dalla porta…); la “flat tax incrementale” però mi sembra una follia, gestirla comporterà una quantità inimmaginabile di complicazioni e controversie. Pensa solo un dipendente che un anno ha un bonus, l’anno dopo no, poi di nuovo sì…: incremento rispetto a cosa? La via maestra è sempre una sola: abbassare le aliquote per tutti
    • concordato preventivo: posso scommettere fino da ora che l’ultima parola sulla cifra su cui concordare l’avrà l’Agenzia delle Entrate, è come il concordato tra il lupo e l’agnello; le aziende hanno spesso delle perdite, ma quando mai l’Agenzia accetterà un concordato in perdita? Così quando l’Azienda avrà perdite ci dovrà pagare sopra le tasse, come se avesse guadagnato.

    Spero di sbagliarmi.
    Una sola considerazione finale: senza sostanziali tagli della spesa pubblica non ci sarà mai un fisco meno predatorio
    Abbiamo coraggio, tagliamo la spesa, magari senza fare chiasso, ma tagliamo.
    Allora sì che i buoni propositi in materia di “fisco vicino al cittadino” avranno gambe per camminare
    Forza Italia (…nel senso patriottico, beninteso!)

    Con affetto

    A:

  2. Sinceramente non ho capito nulla di quanto scritto nell’articolo, sembra un testo per addetti ai lavori. Frequentemente quando sulla stampa si leggono cose del genere, che affidano la comprensione/divulgazione più al commento che al contenuto spesso nel mezzo c’è la “sola”.
    Speriamo bene; vedremo il seguito.
    Saluti Marco

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