Ormai rispolverare i sarcofaghi e brandire la memoria dei morti sembra un cavallo di battaglia inestimabile per la sinistra democratica. Quando gli scranni del potere sono messi a dura prova da Governi capaci di riformare e gestire uno Stato come quello italiano, i ben noti progressisti si ritrovano sempre in prima linea per sparare delazioni prive di fondamento: sia chiaro, tutte rigorosamente rivolte col pensiero verso il “Pericolo Fascismo”.
Stavolta è il caso dell’On. Susanna Cherchi, Deputata del Movimento 5 Stelle, che durante l’intervento alla Camera di ieri, ha deciso di rievocare gli spettri confusi di un passato che non c’è e che non ci sarà mai più. Insomma, l’ossessione di questi politicanti sembra veramente una patologia ben difficile da curare: sarà veramente difficile far tornare il senno a tutti coloro che per volontà propria hanno deciso di perderlo, fino a questo momento il risultato purtroppo non è dei migliori.
Ciò che è ben più grave, stavolta, riguarda le parole della Cherchi riportate come di seguito:” Col Karma non si scherza: prima o poi la pagherete voi, i vostri figli ed i vostri nipoti. Gli Italiani sono un popolo strano, non dimenticate Piazzale Loreto, Mussolini è…è…è…è arrivato a Piazzale Loreto, l’hanno messo a testa in giù. Non dimenticatevelo questo”.
Susanna Cherchi ha iniziato la sua aberrante filippica parlando del Karma, ma con il passare dei secondi è riuscita a confermarsi come uno degli esponenti più in voga del Kali Yuga (La famosa epoca oscura nei Veda induisti). Questi ormai riescono a colpirsi da solo anche utilizzando le religioni a caso negli interventi. Ciò che preoccupa sono le asserzioni sul fatto che i politici di FdI e sembra anche del governo in generale la pagheranno carissima, insieme a loro anche i figli ed i nipoti, strano che non abbia aggiunto anche parenti lontani e vicini. Insomma un’accozzaglia di insulti ed apparenti minacce da far venire il voltastomaco. Se però pensiamo che a voler destituire l’ordine dello Stato voglia essere proprio l’On. Cherchi, allora viene spontaneo scoppiare in una fragorosa risata oppure in un “Ma mi faccia il piacere!”, memorabile frase del “principe napoletano” Antonio de Curtis, noto in arte e al tempo con lo pseudonimo di Totò.
Subito dopo l’attacco sugli Italiani bislacchi, associati senza nesso a Piazzale Loreto: così, giusto perché non sapeva collegare il fascismo alle avvilenti disquisizioni precedenti, ma ormai da politici di questo genere possiamo veramente aspettarci di tutto, o quasi. Non disdegna, la Cherchi, di citare anche Mussolini, il suo nome seguito da una marmaglia di terze persone del verbo essere coniugato al presente: evidentemente l’interesse era quello di mostrarci quanto fosse capace a coniugare i tempi verbali, cosa che in effetti a Di Maio un po’ mancava.
Subito dopo, l’On. Susanna Cherchi sente il dovere di ricordare che lo stesso Benito Mussolini di cui sopra, sia stato appeso a testa in giù dopo essere stato catturato ed ucciso: forse un tentativo di rievocare la storia? In tal caso avrebbe potuto parlare di come il cadavere sia stato poi smembrato e ricoperto di sputi e tartassato in modalità a dir poco raccapriccianti. Simile sorte toccò al resto dei prigionieri ed alla sua compagna, Claretta Petacci. Però dai, alla fine è riuscita anche ad approfittare della sintesi, per non dire faciloneria.
È del tutto evidente che la deputata dei 5 Stelle sia un po’ scombussolata, complice forse la batosta presa dal suo partito alle elezioni europee: non saper accettare la vittoria però non si addice ad un rappresentante del popolo, specialmente in Democrazia. Già, perché oltre ad aver perso la visibilità della propria Stella polare, l’On Cherchi deve aver perso il contatto con la realtà: l’Italia è uno stato democratico e liberale ( a modo tutto suo e quando vuole). Di conseguenza gridare “Al lupo!” senza che il terrificante animale sia presente, è una mossa a dir poco insensata.
Qui c’è materiale tragicomico, satirico e scandaloso per più di un editoriale, pazzesco se pensiamo che questo suo discorso è durato in realtà pochi secondi: per fortuna, si oserebbe dire, visto e considerato che quanto detto è a dir poco vergognoso.
Peraltro, rievocare vecchi avvenimenti truculenti in un’aula come la Camera dei Deputati è sintomo di una mancata concezione dello spazio e del tempo, specialmente se poi a questi eventi vengono associati non soltanto i presenti ma anche le loro famiglie.
Potremmo apostrofare l’intervento della deputata pentastellata con un’infinità di aggettivazioni negative: attenzione, non lei, ma l’intervento, perché sappiamo perfettamente che il Fascismo è finito da un pezzo e che gesti come questi sono soltanto frutto dell’esasperazione di un esponente non in grado di entrare nel merito.
Non sarebbe infatti corretto prendersela con lei, vittima di un pensiero ideologico ed antifascista militante che qui in Italia ha mietuto vittime d’ogni genere soprattutto durante i terribili anni di piombo.
Piuttosto, possiamo soltanto augurare all’Onorevole Cherchi di rinsavire, o magari anche solamente di scusarsi per quanto detto durante la seduta. La speranza è l’ultima a morire, difficilmente svaniranno le ragioni di tutti coloro che finalmente vorrebbero vedere un’Italia diversa, rispettata e rispettosa dei propri parametri, all’insegna della legalità. Non si preoccupi la deputata dei 5S, dietro il progetto non ci sono pensieri trascorsi, ma soltanto le volontà di chi non ha mai e poi mai abbandonato le proprie intenzioni di rendere l’Italia un posto migliore per i propri figli, nipoti ed anche per le future generazioni.
Come può gente che parla così avere due piedi in aula parlamentare? Lo stile èquello di: Ti infango e guadagno voti. Il mio bene prima di tutto.
Vogliono narrare il Parlamento non come Destra e Sinistra, ma come Fascismo e Sinistra.
E’ chiaro che argomenti per un dialogo costruttivo che miri al bene di tutti non ne hanno.
Ma questa signora cosa vuole? Non sa nemmeno di cosa parla: basta con questi scappati di casa!