Calano ancora i prezzi dei carburanti: a sancirlo sono i dati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del Made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di giovedì su circa 18 mila impianti. Regge dunque il settore dei carburanti italiano nonostante il rialzo delle quotazioni dei prodotti raffinati causato dall’inasprimento del conflitto in Medio Oriente. Il trend di calo dei prezzi era iniziato invero già dopo l’estate: solo un mese fa, infatti, erano già arrivate buone notizie, con la benzina self service che era calata a 1,798 euro/litro e il diesel self service sceso a 1,773 euro/litro. La novità adesso sta in un ulteriore ribasso: la benzina self service è registrata intorno a 1,772 euro/litro, il diesel self service a 1,730 euro/litro; cala anche il metano servito a 1,427 euro/kg, mentre è stabile il gpl servito a 0,714 euro/litro.
A queste buone notizie però non è seguito – chissà perché! – la classica campagna delle opposizioni sui prezzi dei carburanti. Era soltanto un anno fa quando il governo Meloni fu accusato di aver contribuito all’aumento delle accise, cosa del tutto falsa, essendo stata applicata quella che, in gergo economico, è detta sterilizzazione dei prezzi: vennero reintrodotte le accise che, durante i grandi rialzi della primavera 2022 dovuti allo scoppio della guerra in Ucraina, furono tagliate per calmierare i prezzi, ma al contempo si provvide a un taglio dell’Iva che lo Stato percepiva o avrebbe percepito in più da un altro eventuale rialzo, così da permettere ai prezzi di restare su un livello stabile. Una promessa mantenuta del governo, nonostante le critiche estive delle opposizioni; critiche arrivate non senza qualche figuraccia. Il riferimento è alle foto pubblicate su X ad agosto da Giuseppe Conte ritraenti i prezziari di alcune stazioni di rifornimento: in quelle immagini, la benzina sfiorava quota 2,4 euro al litro. Le foto furono spacciate per originali, ma in realtà risalivano al marzo 2022, quando il M5S era parte del governo Draghi: la figuraccia fu svelata dagli stessi utenti di X, da quel popolo di cui Conte è stato innalzato ad avvocato, con migliaia di segnalazioni. X provvide a dare spiegazioni proprio sotto al post: “Alla data attuale – si leggeva – nessuno dei prezzi pubblicati nel post trova riscontro nei prezzi medi indicati dal Ministero di competenza. La foto risale ad un articolo del 10 marzo 2022”.
Ora, dopo tutte queste batoste e figuracce, le opposizioni hanno scelto, a ragione, il silenzio di fronte a un dato incontrovertibile. Il prezzo dei carburanti cala ancora: sono questi i risultati che gli italiani si aspettavano.