Il punto di vista italiano sull’Intelligenza Artificiale convince anche all’estero.

La sfida dell’Intelligenza Artificiale è divenuta sempre più centrale nelle agende politiche di molti Paesi. Tra questi, c’è sicuramente l’Italia, che in numerose occasioni a livello internazionale ha espresso la propria visione sul tema, fornendo delle coordinate chiare su come intende affrontarlo.

Il Presidente Giorgia Meloni ha ribadito nel corso degli ultimi mesi come l’IA sia una prova da affrontare in maniera congiunta a livello mondiale, essendo un processo da dover necessariamente governare a più mani, perché se da un lato offre molteplici possibilità di sviluppo, dall’altro nasconde anche diversi aspetti che potrebbero avere un impatto negativo sulla stessa esistenza umana.

L’Intelligenza Artificiale e la soluzione italiana proposta da Meloni

L’approccio italiano è stato presentato in autorevoli consessi internazionali. Giusto per fare qualche esempio, si ricorda il G20 di New Delhi, nel corso del quale il Presidente del Consiglio ha affermato: “Il tema dell’Intelligenza artificiale deve avere maggiore attenzione dai leader mondiali. Non ho sempre l’impressione che la nostra capacità di governare i processi corra velocemente come le tecnologie. Non possiamo non considerare l’impatto dell’intelligenza artificiale sulle nostre società. Oggi è l’intelletto che rischia di essere sostituito.” In tale occasione, il premier ha anche anticipato che: “Durante la nostra presidenza del G7 è un tema che sarà al centro. Intendiamo richiamare dei principi etici alla base dello sviluppo dell’IA, che possano fare da base per una cornice regolatoria a livello globale”.

Anche nel suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, Giorgia Meloni ha detto: “Il punto centrale è che dobbiamo avere il coraggio di rimettere l’uomo, con i suoi diritti, al centro del nostro agire. Un principio apparentemente scontato, che tuttavia scontato non è più. Nazioni vengono invase, la ricchezza si concentra sempre di più, la povertà dilaga, si riaffaccia la schiavitù, tutto sembra voler mettere a repentaglio la sacralità dell’essere umano. Perfino quello che a uno sguardo superficiale può sembrare uno strumento per migliorare il benessere dell’umanità, a un’analisi più attenta rivela i suoi rischi. Pensiamo all’intelligenza artificiale. Le applicazioni di questa nuova tecnologia rappresentano sicuramente una grande opportunità in molti campi, ma non possiamo fingere di non comprendere anche gli enormi rischi che porta con sé. Non sono certa che ci stiamo rendendo conto abbastanza delle implicazioni connesse ad uno sviluppo tecnologico che corre molto più velocemente della nostra capacità di governarne gli effetti”.

Infine, al recente summit europeo di Granada, il Capo dell’Esecutivo ha illustrato nuovamente la strategia che il governo italiano sta attuando per cogliere le opportunità offerte dallo sviluppo delle tecnologie ma, allo stesso tempo, con un occhio di riguardo per evitare le conseguenze potenzialmente negativedi uno sviluppo senza regole, a partire proprio dal rischio di sostituzione dell’intelletto umano, con conseguenze sul mercato del lavoro, e, inoltre, con maggiori disuguaglianze e a sempre più inique concentrazioni di potere.

L’Italia, dunque, ha portato avanti la propria idea sull’IA a livello internazionale, consapevole del fatto che si tratta di una sfida che le singole nazioni non possono affrontare da sole, perché è essenziale uno sforzo comune per la determinazione di standard omogenei.

Italia e Regno Unito sempre più vicini

Nell’attuale contesto politico, tra gli Stati che più sono vicini al nostro Paese c’è il Regno Unito di Sunak, con cui Meloni ha avuto modo di interfacciarsi in numerose occasioni, trovando sempre un valido e serio appoggio.       
Oltre all’oramai storico Memorandum tra Italia e Uk di aprile 2023 (incentrato soprattutto su difesa e migranti, oltre che su altri settori strategici), i due leader si sono trovati spesso l’uno affianco all’altro, dal G7 di Hiroshima al G20 in India, fino ad arrivare, qualche giorno fa, a pubblicare un articolo a doppia firma su Il Corriere della Sera, manifestando apertamente la condivisione della posizione su migranti e sicurezza.

Altra tematica su cui i due premier sono molto affiatati è poi proprio quella dell’intelligenza artificiale.
A darne conferma è l’ultima iniziativa messa in campo dal Primo Ministro inglese, che ha tutta l’aria di ricalcare le linee presentate dalla stessa Giorgia Meloni.

La proposta inglese è quella di arrivare ad una dichiarazione sui rischi dell’IA condivisa con tutti i leader mondiali e ricalca l’idea dell’Italia

Il mese prossimo si terrà il vertice sulla sicurezza dell’IA promosso dal governo britannico, a seguito del quale si intende produrre un comunicato sui rischi dei modelli di intelligenza artificiale, fornendo non solo un aggiornamento sulle linee guida sulla sicurezza mediate dalla Casa Bianca, ma soprattutto coinvolgendo i paesi “che la pensano allo stesso modo” e che discutono su come le agenzie di sicurezza nazionale possono esaminare le versioni più pericolose della tecnologia.

Stando a quanto riportando dal quotidiano britannico The Guardian, un portavoce del governo inglese ha dichiarato: “Le discussioni internazionali su questo lavoro sono già in corso e stanno facendo buoni progressi, compresa la discussione di come possiamo collaborare tra paesi e aziende e con esperti tecnici per valutare i modelli di frontiera. Ci sono molti modi diversi per farlo e non vediamo l’ora di convocare questa conversazione a novembre al vertice”.

La progettazione dell’evento promosso dal governo inglese rende bene l’idea di come la postura assunta dall’Italia a livello internazionale sulle più svariate tematiche trovi un appoggio concreto e un sostegno diffuso ben oltre i confini della nostra nazione. Al punto da far realizzare iniziative che ricalcano in maniera sostanziale il punto di vista italiano espresso nei consessi Ue ed extra-Ue.
Con ogni probabilità, il nostro Paese sarà tra quei paesi che ‘la pensano allo stesso modo’ e che parteciperanno al summit inglese di novembre. Sarà una nuova e importante occasione per portare avanti le nostre idee e per far vedere al mondo intero che l’Italia è tornata ad essere protagonista, assumendo un ruolo di primo piano grazie alle capacità dell’attuale esecutivo di progettare e proporre soluzioni ragionate, responsabili e serie, e che, per questa stessa natura, sono condivise e stimate dai maggiori leader mondiali.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.