Immigrazione: lotta ai trafficanti di morte ed espulsioni più facili, gli obiettivi del Governo

Fino ad oggi l’Italia ha subito l’immigrazione senza gestirla. Il costante lavoro di Giorgia Meloni ha condotto l’Europa a negoziare con le nazioni africane: un risultato storico e fino a ieri impensabile.

Il Governo, sin dal suo insediamento, ha posto la questione migratoria come centrale nell’agenda europea, ha intavolato un serrato dialogo con tutti i paesi di provenienza e di transito ed ha messo in campo una serie di misure che, dopo anni di immobilismo delle sinistre, daranno soluzioni strutturali al fenomeno migratorio. Questo per arrivare al blocco delle partenze, unico modo per fermare l’orrido business della tratta degli uomini da parte di scafisti senza scrupoli.

L’unica via per fermare le tragedie in mare è impedire le partenze. La politica del governo ha introdotto regole più stringenti per le Ong che operano nel Mediterraneo al fine di ricondurre l’attività di soccorso di queste navi, prevalentemente finanziate da organizzazioni private straniere, nell’alveo del diritto internazionale.

Sono state inasprite le pene per gli scafisti, che ora sono perseguibili anche se i crimini vengono commessi oltre i confini nazionali. Sono state snellite le procedure per le espulsioni ed è stato predisposto un potenziamento della rete dei centri di permanenza per i rimpatri. L’istituto della protezione speciale, le cui maglie erano state allargate a dismisura dai precedenti governi, è stato adeguato agli standard europei restringendo le ipotesi di concessione solo ai casi di effettiva necessità. In parallelo, è stato finalmente approvato un decreto flussi ed è stata avviata un’importante azione diplomatica, con il sostegno dell’Europa, per una rinnovata cooperazione con gli Stati africani, volta ad eliminare alla radice le cause delle partenze. Il messaggio è chiaro: in Italia si entra solo legalmente.

Giorgia Meloni ha lanciato la Conferenza su Sviluppo e migrazioni che ha riunito oltre 20 Paesi e 10 organizzazioni internazionali dando vita al Processo di Roma, un progetto ambizioso per cambiare l’approccio con l’Africa. Il successo della Conferenza è parte di un piano strutturale: sostenere i Paesi africani confrontandosi alla pari, creando partenariati virtuosi e convenienti per tutti. È questo lo spirito che anima anche il Piano Mattei: pilastro fondamentale della strategia di Giorgia Meloni per il rilancio dell’Italia nel Mediterraneo come hub energetico, per stimolare lo sviluppo e combattere le reti di criminali che favoriscono l’immigrazione illegale. Solo costruendo valide alternative di vita nei Paesi di provenienza, con investimenti non predatori e una collaborazione reciprocamente vantaggiosa, si restituirà alle persone il sacrosanto diritto di non dover emigrare per avere un’esistenza dignitosa.

In seguito agli attentati avvenuti a Bruxelles e l’acuirsi della minaccia terroristica provocata dalla crisi israelo-palestinese, il governo italiano ha stabilito la sospensione del Trattato di Schengen sulla libera circolazione, con la chiusura della frontiera con la Slovenia. “Me ne assumo la piena responsabilità”, ha detto il Presidente del Consiglio. Una scelta che molti paesi europei hanno adottato alle loro frontiere.

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La Redazione de La Voce del Patriota

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