In Lucania non c’è pace: la sinistra senza centro bisticcia ancora sul candidato

Quella del centrosinistra in Basilicata sembra iniziare ad assumere le sembianze di una telenovela. Una di quelle che, dopo anche anni di riprese, hanno la capacità di rinnovarsi, trovando sempre nuovi spunti e nuovi personaggi. E in effetti, in Basilicata si ascoltano nomi nuovi all’ordine del giorno: Chiorazzo, Speranza, Lacorazza, Lacerenza. Tutti nomi proposti (o autoproposti) per il centrosinistra che non hanno trovato poi effettiva conferma, vuoi per liti interne al campo-largo (come il caso di Chiorazzo, proposto dal PD ma respinto dai grillini), vuoi per rifiuto personale (come successo per Lacerenza, rinunciatario in tempi record). Nel frattempo, nel gran caos della sinistra lucana, sembra che Angelo Chiorazzo abbia espresso l’intenzione di riproporsi, mai abbandonato dal PD locale ma “solo” da quello nazionale, sotto le spinte del Movimento Cinque Stelle che sempre più sta affossando i dem nella leadership di una sinistra ormai privata di suoi moderati: già da alcuni giorni, infatti, Italia Viva e Azione hanno mostrato interesse verso Vito Bardi, forzista candidato presidente del centrodestra. È tardi dunque per cercare ripari: il campo larghissimo dell’Abruzzo non è più una soluzione e ora spetta al PD cercare di assecondare le richieste dei grillini.

Un nome, tra i tanti, sembra ora essere spuntato e aver convinto le forze rimaste nella coalizione. Piero Marrese, presidente della provincia di Matera e sindaco di Montalbano Jonico, dem della corrente bonacciniana: su di lui la sinistra sembra aver trovato l’accordo. Sarà appoggiato probabilmente da PD, M5S, Avs, socialisti e +Europa. Di Marrese, i dem sembrano apprezzare le doti di buon mediatore. Doti che ormai quasi non servono più, dato il pasticcio fatto nelle settimane precedenti; ma Marrese comunque prova a ricomporre quello che rimane del campo largo, invitando le “altre forze civiche dello stesso campo che vorranno aderire”: in altre parole una chiamata diretta a Chiorazzo, che con la sua “Basilicata Casa Comune” può contare su un bottino di voti che farebbe comodo alla sinistra. Poi ci sarebbe il problema di riappacificare dem, grillini e Chiorazzo, ma è lui stesso a tagliare la corda: “Nessuna interlocuzione col PD, vado avanti”.

Insomma, tra liti continue e nomi che vanno e che vengono, il centrosinistra (sempre meno centro) non riesce a trovare pace. L’appello alla coscienziosità viene da Francesco Boccia, capogruppo dei dem al Senato: “Lavoriamo responsabilmente per l’unità. Chi lavora contro ne risponderà agli elettori alle Europee”. Il triste monito di una sinistra allo sbando.

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