In seguito all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, molti paesi in Est Europa hanno dimostrato di avere a cuore la vita dei civili, ora costretti in parte a lasciare la propria terra a causa della guerra in corso tra i due stati. Non è un mistero che in buona parte, gli stati al confine siano prevalentemente contrari al Regime di Vladimir Putin, il quale ha violato totalmente lo spazio indipendente di un altro stato. Un’azione di questo tipo ha insospettito non poco i vicini europei della Russia, i quali sono estremamente preoccupati a loro volta per le politiche aggressive ed espansionistiche del Cremlino.
La Moldavia si è rivelata uno di quei paesi in prima linea per la causa ucraina, sensibilizzando il dramma della popolazione coinvolta nel disastro bellico, costretta ad espatriare a causa dell’invivibilità delle proprie dimore. In particolare, la Teleradio-Moldova, nonché eminente locale, ha deciso di mandare in onda alcuni servizi che coinvolgono proprio gli Ucraini ora esuli.
Grazie al sostegno dell’UNESCO e del Giappone, l’ultimo è da sempre in prima fila come stato orientale per la difesa del confine continentale europeo, sono stati prodotti materiali mediatici particolarmente importanti per il racconto di uno dei drammi più conosciuti nell’era contemporanea.
Fino a questo momento sarebbero stati prodotti circa 100 documentari inerenti la vicenda ucraina: al centro del dibattito un’indagine sociologica ed antropologica che analizza l’istruzione, la sanità, l’ubicazione e la realtà giornaliera di queste persone nel territorio che ha deciso di ospitarli. Evidentemente la premura nei confronti di queste persone passa anche e soprattutto attraverso i media, ora strumenti indispensabili per comunicare notizie di pubblico dominio ed importanza non trascurabile.
Il ruolo del Giappone in questo progetto è stato fondamentale: infatti il finanziamento deriva proprio dal Governo nipponico, il cui Ambasciatore giapponese in Moldavia ha dichiarato quanto sia davvero importante tutelare i diritti di ogni cittadino, sia in tempo di pace, sia durante la guerra. Un gesto che sicuramente non deve passare inosservato, specialmente in un momento del genere, specialmente perché in Asia i Partner occidentali non sono poi tanti, Nonostante ciò la civiltà giapponese si è rivelata, ancora una volta, come un esempio lampante di Civiltà vicina alle esigenze di tutti coloro che si trovano in difficoltà a causa di situazioni estremamente complicate.
Nel frattempo TRM sta continuando le sue attività d’informazione per consentire agli ospitati Ucraini di restare informati, cosicché possano sentirsi anche coinvolti nella quotidianità. Non dev’essere facile stabilirsi in un altro posto dopo aver vissuto per tutta la vita nella propria Patria, ma i paesi di stampo europeo ed occidentale stanno facendo di tutto per consentire a queste persone di trovare un porto sicuro, nell’attesa che questo terribile conflitto finisca definitivamente.
Nel piano mediatico e comunicativo sono stati inclusi tanti tecnici ucraini dell’informazione e sono stati intervistati circa 200 rifugiati: un successo per chi ha deciso di includere veramente chi ne ha bisogno, rendendosi disponibile anche per contribuire al fabbisogno lavorativo di chi non può momentaneamente svolgere serenamente la propria professione.
Un’altra iniziativa importante, la quale rammenta a tutti gli altri stati coinvolti l’importanza del sostegno alla popolazione ucraina, specialmente per difendere tutti quei valori europei di cui le nostre nazioni non potrebbero mai fare a meno. Fondamentale informare e rendere fruibile tutte le informazioni inerenti il conflitto russo-ucraino, al fine di combattere la disinformazione e l’ingerenza del Cremlino negli affari esteri.
D’altra parte, i Media sono tra le “armi” più importanti di questo secolo: le parole hanno una rilevanza decisamente alta, sarebbe opportuno rammentarlo sempre, per non far deperire la propria mente sotto il fuoco nemico dell’alterazione notiziaria.