Piddino doc, poi renziano della prima ora e infatti adesso nelle file di Italia viva, Davide Faraone, siciliano, classe 1975, la racconta così: “Meloni che esulta per aver sabotato un contributo a un’associazione che si occupa di sostegno alle donne vittime di violenza, è una scena indegna. Ci risparmi la solidarietà ipocrita del giorno dopo chi avrebbe potuto fare qualcosa il giorno prima ma ha voltato le spalle”.
Ma cosa è accaduto di tanto riprovevole da mandare su tutte le furie Faraone al punto di scagliarsi contro la Meloni, una che in tema di aiuti e protezione alle donne, soprattutto a quelle più fragili, non si è mai tirata indietro?
Tutto parte dal Decreto milleproroghe, ormai al nastro di arrivo lunedì prossimo, quando sbarcherà in aula per essere votato. Tra i numerosi emendamenti dei relatori della maggioranza Pd-M5s al decreto, spunta un contributo di 900mila euro all’associazione Casa delle donne di Roma, dal 2018 sotto sfratto del Comune della Città Eterna che contesta loro l’occupazione di un palazzo e il mancato pagamento dei fitti per, appunto, 900mila euro.
Ora, va detto che se non fosse per l’attenzione di Fratelli d’Italia probabilmente nessuno si ne sarebbe accorto di questa cospicua attribuzione, ma la squadra della Meloni è sempre attenta… un po’ troppo per Faraoni e compagni, anche se a ben vedere qui il diretto interessato alla faccenda non è lui, ma il ministro dell’economia Gualtieri.
Che c’entra Gualtieri, ora? Presto detto, il primo marzo prossimo, nel collegio elettorale Roma centro, andrà al voto il seggio rimasto vacante da quando l’onorevole Paolo Gentiloni è stato nominato Commissario UE. Ad ambire a quel posto c’è proprio l’attuale ministro dell’economia, guarda caso candidato nel collegio, Roberto Gualtieri. E dove si dovrebbe attingere per reperire i 900mila euro da devolvere alla Casa delle donne di Roma, attiva nel primo Municipio della capitale, e benemerita associazione che è da sempre sotto la confortevole ala della sinistra italiana? Ebbene, guarda un po’, la cospicua somma sarebbe arrivata direttamente da un fondo del Ministero dell’economia. Sì, avete letto bene, dal Ministero dell’Economia guidato da quello stesso Gualtieri che si candida nel primo collegio di Roma centro alle prossime suppletive.
Da qui le rimostranze della Meloni: “È ignobile come la sinistra utilizzi senza nessun pudore il potere e le istituzioni per fare marchette elettorali e comprare voti. Fratelli d’Italia darà battaglia in tutte le sedi per denunciare e cancellare questa oscenità. I soldi degli italiani sono degli italiani, non del Pd e dei suoi amici”.
A questo punto, torti o ragioni, li lasciamo decidere a voi.