Indagine Keu, Zucconi (FdI): Il modus operandi della sinistra non si smentisce mai

Leggo questa mattina che la Procura distrettuale Antimafia di Firenze ha chiuso le indagini sul Keu, l’inerte derivante dal trattamento dei fanghi prodotti dagli scarti della concia delle pelli.

E alla fine emergono due avvisi di conclusione delle indagini: il primo riguarda un procedimento su 26 persone tra esponenti politici alcuni dei quli legati al PD toscano, dirigenti di enti pubblici e imprenditori collegati al clan Gallace, il secondo invece sulla gestione dei rifiuti, dei reflui e dei fanghi industriali prodotto dal distretto conciario tra le province di Firenze e Pisa, che coinvolge appartenenti alla cosca della ‘ndrangheta, imprenditori e un dipendente regionale.

Tutto per cosa? Per ottenere consensi, in una tornata elettorale – quella delle regionali 2020 – nella quale la sinistra stava già perdendo pezzi, segno di quella crisi che l’ha portata – due anni dopo – all’attuale situazione di disgregazione e sbando.

Da quanto si apprende dalla stampa ,fra le persone coinvolte, oltre all’ex capo di gabinetto della presidenza della Regione Toscana, Ledo Gori, cresciuto con l’ex governatore Enrico Rossi, Andrea Pieroni, attualmente consigliere regionale del Pd ed ex presidente della Provincia di Pisa, che si sarebbe impegnato a far approvare un emendamento per sottrarre il consorzio Aquarno all’obbligo di sottoporsi alla procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale, al fine di ottenere appoggi elettorali dei vertici dell’associazione conciatori di Santa Croce sull’Arno.

Oltre all’illecito di corruzione elettorale , rabbrividisco nell’apprendere che per occultare e smaltire illecitamente i rifiuti contenente il keu, sarebbero stati consegnati ad un’impresa fiorentina finita sotto il controllo della cosca Gallace, scarti contaminati come se fosse materiale inerte, quando sappiamo benissimo che il keu rilascia significative concentrazioni di metalli pesanti, solfati cloruri e cromo nel suolo con compromissione e deterioramento dell’ambiente circostante. E infatti sono emerse preoccupanti analisi delle acque di falda nei siti contaminati dai rifiuti speciali, che possono diventare nocivi per il terreno limitrofo e ancor più per l’uomo.

Insomma, pare che per il “fu Partito Democratico”, la fame del voto e della poltrona sia stata più forte non solo dell’illegalità, ma soprattutto del rischio di contaminare con sostanze altamente inquinanti terreni, coltivazioni, acque che tutti noi utilizziamo. Il modus operandi della sinistra toscana ancora una volta denuncia non solo una marcata incompetenza come nella disastrosa gestione della Sanità, ma anche una totale mancanza di moralità come dimostra appunto questa vicenda.

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