“La flessione della produzione industriale non è una dinamica solo nazionale ma coinvolge l’intera Europa, a partire da Germania, Francia e altre grandi nazioni industriali. Infatti dal 2019 ad oggi la Germania ha subito una contrazione industriale di quasi il 12% e la Francia del 5,4%. L’Italia sta mostrando una maggiore resilienza con un meno 4,7%”. Lo ha affermato il ministro per le Imprese, Adolfo Urso, nel corso del question time che si è svolto oggi pomeriggio alla Camera.
Nel contempo, ha ricordato il ministro, l’Italia è diventata il ”quarto paese esportatore al mondo, superando Corea del Sud e Giappone, e questo ci ha consentito di creare negli ultimi due anni quasi un milione di nuovi posti di lavoro, molto più di Francia e Germania, record storico di occupazione nel nostro paese”.
“In tale contesto comunque certamente difficile”, sottolinea il ministro, ”stiamo agendo per supportare le imprese e nel contempo rivedere le norme europee. Ricordo che quest’anno abbiamo messo a disposizione delle imprese risorse pari a 22 miliardi di euro, 29 miliardi per le misure fiscali, transizione 5.0 e 4.0 e Ires premiale, 2,2 miliardi per il credito d’imposta nelle Zes unica del Mezzogiorno, 7,5 miliardi tra contratti e mini contratti di sviluppo e 1,7 miliardi della nuova Sabatini”.
“La partita però si gioca in Europa e l’Italia guida il fronte delle riforme: abbiamo presentato proposte per rimuovere le follie del green deal nel settore delle auto, rivedere il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere Cbam, la prossima settimana e all’ordine del giorno del consiglio competitività, proprio con l’obiettivo di sostenere le imprese italiane, le imprese verso la transizione green”, ricorda il ministro. ”E abbiamo proposte settoriali su siderurgia, chimica, semiconduttori, oltre alla sburocratizzazione necessaria delle norme europee per facilitare l’attività delle piccole e medie imprese”.