Inside America: l’uccellino di Central Park ci ha preso e io torno a cercarlo

Una settimana fa, mentre passeggiavo a Central Park con l’aria di aprile che mi pizzicava il naso, un tizio con un cappotto scuro mi ha fermato vicino al Bethesda Fountain. Mi passa un caffè, sorride come chi sa qualcosa, e butta lì: “Bro, i dazi di Trump? Non sono quello che sembrano”. Poi sparisce, lasciandomi un’idea che mi tiene sveglio: un nuovo ordine mondiale, con USA e Cina a spartirsi il trono, la Russia comparsa di lusso, l’Europa in frantumi, e Giorgia Meloni che sventola la bandiera italiana. Un uccellino, dice, gli ha spillato tutto. Oggi, 12 aprile, guardo i numeri e, ragazzi, quel passero ci ha azzeccato al 70%. Per questo domani torno al parco – magari lo becco di nuovo.

Facciamo i conti, perché a La Voce del Patriota non si chiacchiera a vuoto. Il 2 aprile, Trump sgancia dazi pesanti: 34% sulla Cina – 54% con le vecchie tariffe – 20% sull’UE, 24% sul Giappone, 26% sull’India, 10% su Regno Unito, Turchia, Australia, 17% su Israele, zero su Russia. I mercati crollano: S&P 500 -5,9%, DAX -3%, FTSE MIB -5%, Shanghai -7%.ANSA.it

L’uccellino diceva: Trump gioca a scacchi – Cina e USA boss, Russia chill, Europa spaccata, Meloni lit. Vediamo com’è andata, dati alla mano.

Cina: l’uccellino giurava che i dazi non erano per distruggere Pechino, ma per un deal. Ci ha preso. Il 3 aprile, la Cina promette contromisure, chiamando i dazi “bullismo”. La guerra commerciale sale: il 9 aprile, Trump alza al 104%, poi l’11 al 145%, mentre la Cina risponde con 125% il 12 aprile. Ma niente escalation militare – Trump dice di essere aperto a negoziare, e Xi invita l’UE contro il “bullismo” USA. Non c’è un G2, ma la pressione punta a un tavolo. Punto pieno.

Russia: altro centro. Zero dazi, Mosca incassa con la Cina – 240 miliardi di scambi l’anno scorso. Maria Zakharova critica i dazi come violazione globale, ma Trump tace. Il 9 aprile, sospende i dazi su tutti tranne la Cina per 90 giorni, lasciando la Russia libera. È regionale, non superstar, come detto. Punto pieno.

Europa: qui l’uccellino ci prende a metà. Diceva che l’UE sarebbe implosa – Germania verso la Cina, Italia con gli USA, Francia persa. Il 7 aprile, mercati a picco – DAX e MIB ko. Von der Leyen chiama Li Qiang per un summit UE-Cina, e l’Ungheria propone dazi auto più bassi. Ma il 9 aprile, Trump pausa i dazi per 90 giorni, e l’UE offre ‘zero per zero’. L’11 aprile, l’UE sospende contromisure, mostrando coesione. Crepe sì, crollo no. Mezzo punto.

Italia: Meloni è il botto. L’uccellino la vedeva àncora dell’Italia. Il 4 aprile, incontra Starmer e Albanese contro la guerra commerciale, difendendo 50 miliardi di export. Il 12 aprile, fonti dicono che prepara un viaggio a Washington per negoziare con Trump. È la star che l’uccellino aveva previsto. Punto pieno.

Altri: Giappone, India, Turchia, Israele, Australia – pedine, graziati il 9 aprile. Regno Unito, cocco di Trump. Mezzo punto.

Totale: tre punti e mezza su cinque – 70%. Ma voglio di più. Domani torno al parco, magari quel tizio mi spilla altro. Restate con me, patrioti.

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Nico De Luca
Nico De Luca
Nico De Luca, 32 anni, italo-americano doc. Nato a Staten Island da genitori italiani, ha studiato giornalismo e ora vive tra New York e Roma. Quando non è a caccia di scoop, lo trovi a mangiare pizza.

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.