Asmae Dachan Cavaliere della Repubblica: crociata cattocomunista pro islam integralista

Condivido pienamente la contrarietà manifestata dall’On. Meloni e dai Senatori Romani e Gasparri riguardo al conferimento dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana ad Asmae Dachan. Si tratta in tutta evidenza di un gesto politico, che genera grande inquietudine e preoccupazione per la natura fondamentalista dell’Islam che le istituzioni sembrano voler promuovere come rappresentativo della comunità islamica in Italia.

Il velo dei presunti meriti giornalistici e di operatrice di pace, addotti dall’Ordine dei Giornalisti delle Marche a giustificazione della sua proposta di conferimento ad Asmae Dachan della più alta onorificenza della Repubblica italiana, serve infatti ad oscurare agli occhi dell’opinione pubblica la realtà della dimensione religiosa e culturale a cui Asmae Dachan appartiene: quella dell’UCOII, l’Unione delle Comunità Islamiche in Italia fondata guarda caso ad Ancona nel 1990 dal padre della neo-Cavaliere, Nour Dachan, membro del ramo siriano dell’organizzazione transnazionale islamista dei Fratelli Musulmani.

Mentre il mondo arabo moderato continua a combattere per liberarsi dalla loro nefasta influenza politica, sociale, culturale e religiosa, e mentre gli Stati Uniti si accingono a designarli come organizzazione terroristica, in Italia i Fratelli Musulmani vengono insigniti di premi e riconoscimenti con l’avallo del Capo dello Stato, nonché d’incarichi politici grazie al sodalizio con i partiti di sinistra, a cominciare dal PD.

La Primavera Italiana dei Fratelli Musulmani è tuttavia destinata a sfociare in un inverno islamista, sulla falsariga di quanto accaduto in Medio Oriente e Nord Africa con la cosiddetta Primavera Araba. Il fondamentalismo dei Fratelli Musulmani è già ben radicato in Italia più che nel resto d’Europa, grazie ai cospicui finanziamenti provenienti dal Qatar, come documentato senza tema di smentita nelle pagine del libro “Qatar Papers”. Decine di milioni di euro sono infatti piovuti nelle casse dell’UCOII e delle associazioni ad essa affiliate, che sono centinaia in tutto il territorio nazionale.

La benedizione del Colle all’ordinazione cavalleresca di Asmae Dachan e la difesa del riconoscimento, tanto spassionata quanto inconsistente nelle argomentazioni, dei deputati PD marchigiani Mario Morgoni, Alessia Morani e Francesco Verducci, è la ciliegina sulla torta della cena ospitata dal Quirinale lo scorso 19 novembre in onore dell’emiro del Qatar, a conferma dell’esistenza della volontà politica di elevare i Fratelli Musulmani a interlocutore privilegiato, se non unico, dello Stato italiano in rappresentanza dell’intera comunità islamica.

Tale volontà sta trovando un’influente sponda nel quotidiano Avvenire, la cui deriva a sinistra, più à sinistra dell’Unità e forse anche de Il Manifesto, sta oggettivamente trasformando l’organo di stampa cattolico in ardente sostenitore dei Fratelli Musulmani, al punto da negarne o ometterne i legami di discendenza con l’UCOII (a tal proposito, si legga l’apologia di Asmae Dachan elaborata sabato 1 giugno dalla malcapitata Lucia Capuzzi, insieme all’editoriale del sociologo Ambrosini del 4 maggio).

La crociata cattocomunista a favore dei Fratelli Musulmani dovrà però scontrarsi con la ferma opposizione dei tanti musulmani laici e moderati che rifiutano il tentativo d’imporre Asmae Dachan come modello di donna musulmana per l’Italia del XXI secolo. Dal Quirinale in giù, tutti gli amici dei Fratelli Musulmani devono sapere che i musulmani laici e moderati non accetteranno mai l’egemonia islamista e continueranno a lottare affinché libertà e diritti prevalgano sul fondamentalismo anche in Italia.

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Souad Sbai
Souad Sbai
Giornalista, scrittrice, Presidente del Centro Studi "Averroè"

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