Il presidente degli Emirati, Mohamed bin Zayed (per gli amici MbZ), è sbarcato in Italia e ha fatto Bingo: oltre 40 miliardi di dollari di investimenti emiratini pronti a piovere sul Belpaese. Non male, no? E poi c’è il Business Forum a Roma con 300 imprenditori che si sfregano le mani: difesa, energia green, intelligenza artificiale, infrastrutture… c’è di tutto. Insomma, Giorgia Meloni e il suo governo hanno fatto un colpaccio diplomatico con Abu Dhabi, e stavolta non si parla solo di strette di mano e sorrisi per le foto.
Rewind: non proprio rose e fiori all’inizio. Con Conte c’era stato un mezzo disastro – stop alle armi verso gli Emirati e crisi diplomatica in agguato. Poi arriva Draghi, sistema un po’ il casino, e infine Meloni prende il timone e decide: “Con questi ci voglio fare sul serio”. Tre viaggi nel Golfo dal 2022, una bella dose di diplomazia e pragmatismo e voilà: oggi MbZ cena al Quirinale con Mattarella e il giorno dopo si mette a tavolino con Eni, Enel, Fincantieri e compagnia bella. Altro che montagne russe, qui si è passati dal gelo al bromance economico in tempo record.
Cosa bolle in pentola? Gli Emirati, con la loro Masdar, sono fissati con il green e vogliono fare squadra con Eni ed Enel. Energie rinnovabili, transizione ecologica, roba seria per la COP28 che ospiteranno a Dubai nel 2025. Spoiler: l’Italia ci guadagna un sacco. Avete presente l’IMEC? Un mega-corridoio che collega India, Medio Oriente ed Europa. Merci, energia, internet superveloce: ci sono pure cavi sottomarini e progetti di cybersecurity che fanno gola a TIM e soci. Roba da film, ma reale. Difesa? Sì, grazie. Fincantieri potrebbe costruire navi, Leonardo tirar fuori tecnologie da urlo, e magari ci scappa pure qualche sommergibile. Gli Emirati vogliono sentirsi al sicuro, e l’Italia è pronta a fare il suo. Intelligenza artificiale, data center, spazio: gli Emirati sognano in grande e vedono nell’Italia un alleato per ricerca e innovazione. Dubai è già un set di Blade Runner, ora tocca a noi tenere il passo.
Quaranta miliardi di dollari non sono spiccioli, e l’Italia li vuole tutti. Il “Sistema Italia” si mette in mostra, attirando capitali e dimostrando che nel Mediterraneo sappiamo ancora giocarcela. E non è tutto: con gli Emirati si parla anche di Africa. Il “Piano Mattei” di Meloni – quello per fare affari seri e intelligenti nel continente – potrebbe trovare nei soldi e nel know-how emiratino il turbo che serve. Altro che chiacchiere, qui si passa ai fatti.
Kamel Ghribi, imprenditore con un piede in due mondi, l’ha detto chiaro: “Meloni ha fatto un lavorone, queste relazioni sono oro”. E ancora: “300 imprenditori al Business Forum non sono lì per il buffet, ma perché ci credono”. Ghribi ci mette pure un tocco filosofico – “niente pace, niente soldi” – ma il succo è che Italia ed Emirati stanno costruendo qualcosa di grosso, e il merito è anche di una premier che non sta ferma un attimo.
Perché ci piace? Soldi e lavoro: miliardi in arrivo, aziende italiane che gongolano, posti di lavoro che spuntano. Difficile dire di no. Nuovi amici: gli Emirati sono un jolly per il Medio Oriente, e noi ci piazziamo al centro della partita. Occhio al mondo: il Medio Oriente è un casino, serve equilibrio per non pestare piedi sbagliati. Questioni spinose: armi, diritti, sostenibilità… meglio tenere gli occhi aperti e le regole chiare.
La visita di MbZ non è solo una passerella. Tra cene di gala e firme sui contratti, Italia ed Emirati si sono messi d’accordo per crescere insieme: energia pulita, tecnologia, mercati africani, stabilità in un mondo che scricchiola. Meloni ha tirato fuori una diplomazia che non si limita alle parole, e i risultati si vedono. Come dice Ghribi, “vale doppio quando porta soldi e amicizia”. Insomma, il Mediterraneo si scalda, e stavolta non è solo il clima. Italia ed Emirati sono pronti a fare scintille – in senso buono, si intende.