Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto il 7 giugno a Palazzo Chigi il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale libico, Abdulhameed Mohamed Dabaiba e la sua delegazione di ministri. All’incontro hanno partecipato i Vice Presidenti del Consiglio dei ministri Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi e il ministro per il Made in Italy, Adolfo Urso.
L’incontro si è svolto in un clima sereno, in cui le istituzioni italiane e libiche hanno discusso di temi quali l’economia, l’energia, le infrastrutture e i settori principali della cooperazione tra i due paesi.
Per l’Italia la Libia rimane un partner economico strategico. Questo incontro segue quello di Tripoli dello scorso gennaio, in cui le due nazioni avevano già parlato di crisi energetica e migratoria e dell’importanza di garantire al paese libico una stabilità politica, economica e sociale.
Roma ha ribadito che continuerà ad impegnarsi affinché la Libia abbia delle elezioni libere e democratiche il prima possibile. Un impegno significativo che risponde coerentemente al progetto italiano di rendere il continente africano sempre più stabile e in grado di cooperare in maniera paritaria con l’Italia e l’Europa. Una stabilizzazione che è una priorità anche in termini di sicurezza e di diversificazione energetica.
Proprio su questo punto Tripoli appare fondamentale per procedere a quell’affrancamento dalla Russia in termini di energia. Alla luce di queste prospettive, è stato firmato anche un accordo tra l’Ad di ENI, Claudio Descalzi e la NOC (National Oil Corporation) su iniziative congiunte di riduzione delle emissioni.
È stato ripreso anche il dossier migranti, sottolineando la necessità di contrastare il traffico di esseri umani, settore in cui l’Italia continuerà a supportare le autorità libiche, nella gestione dei flussi migratori e nell’assistenza alle comunità locali attraverso i progetti del Fondo Migrazioni.
Inoltre, è stato anche firmato un memorandum d’intesa tra Sparkle (Gruppo TIM) e l’Ente per le poste e telecomunicazioni libiche in vista della costruzione di un cavo dati sottomarino e infine un accordo sulla costruzione di impianti per il trattamento acque reflue urbane in Libia da parte della società Termomeccanica di La Spezia
Il dialogo italo-libico prosegue su temi rilevanti per entrambi i Paesi, in maniera franca e serena. È importante sottolineare come le questioni già discusse in precedenza tra i due Paesi siano state riportate sul tavolo anche in questa nuova occasione, alla luce di alcuni cambiamenti avvenuti nello scenario geopolitico.
La stabilità, la coerenza e la continuità che caratterizzano il dialogo politico che intercorre tra le due potenze sono tutti fattori positivi, che fanno nutrire buone speranze per il futuro. Storicamente queste nazioni sono unite da un legame forte, che si sta consolidando sempre di più e che nell’assetto del Sud Mediterraneo rappresenta un elemento fondamentale per arrivare alla risoluzione di molti problemi. Una risoluzione che avverrà, in questo modo, grazie ad una cooperazione e ad una collaborazione paritaria con il continente africano. Il primo passo è stato fatto in questo senso dall’Italia, capofila nella riqualificazione e valorizzazione dei Paesi dell’Africa. Se anche l’Europa si deciderà e capirà l’importanza di questo continente, si scioglieranno finalmente molte di quelle criticità che ad oggi affliggono la scena mondiale.