Javier Milei. Ecco chi è il nuovo Presidente della Repubblica Argentina

L’economista liberale Javier Milei ha vinto il ballottaggio presidenziale con il 56% dei voti, battendo il candidato dell’attuale maggioranza, il cosiddetto “kirchnerismo”, ed attuale Ministro d’Economia, Sergio Massa.

Il nuovo Governo entrerà in funzione il prossimo 10 di dicembre, con la enorme sfida di rimettere in sesto il paese sudamericano. L’Argentina attraversa una crisi colossale: oltre il 140% di inflazione su base annua (l’ultimo mese ha registrato l’8,8%), 40% della popolazione sotto la linea della povertà ed addirittura un 10% sommerso nell’indigenza, la moneta completamente svalutata, l’insicurezza in aumento esponenziale ed una corruzione tremenda nell’amministrazione pubblica, solo per citare i problemi più urgenti e visibili.

Una delle cose più curiose di questa affermazione elettorale è rappresentata dal fatto che Milei è un vero e proprio “outsider” della politica. Fino al 2020, si trattava di un personaggio con qualche “comparsata” televisiva, nella veste d’economista, ma senza mai accennare ad un possibile futuro politico. Solo all’inizio del 2021 ha deciso presentarsi come candidato per la Camera dei deputati, nelle elezioni “di metà mandato”, nello stile statunitense, una sfida che si risolse con un brillante risultato e la nomina a deputato nazionale nel dicembre 2021.

Le sue proposte si basano essenzialmente su un’economia di libero mercato ed un forte taglio alla spesa pubblica. La grande maggioranza delle imprese nelle mani dello Stato, in Argentina, soffre forte deficit e, per questa ragione, si pensa a una futura privatizzazione di una buona parte delle stesse.

L’appoggio esplicito della candidata che è arrivata terza nelle generali e che quindi è stata esclusa dal ballottaggio finale, Patricia Bullrich, e dell’ex presidente Maurizio Macri (periodo 2015-19), è risultato decisivo per la vittoria di Milei, al punto che le speculazioni puntano principalmente ad un possibile governo di coalizione. 

Il Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha tenuto lunedì un colloquio telefonico con Javier Milei, al quale ha formulato le proprie congratulazioni e gli auguri di buon lavoro. “L’Argentina è una nazione a cui siamo legati da profondi legami storici e culturali ed in cui vive la più grande comunità di italiani all’estero. Roma e Buenos Aires condividono valori comuni che definiscono la nostra azione di politica estera nell’attuale contesto internazionale”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ed ha profondamente ragione.

La prossima ed auspicabile apertura economica del Presidente Milei potrebbe creare nuove opportunità di interscambio, e potenziare quelle già esistenti, tra l’Italia e l’Argentina, paesi culturalmente affini e quasi complementari dal punto di vista economico: lo scambio bilaterale potrebbe crescere in modo esponenziale in breve tempo.

Altre voci si sono unite a quella della Meloni. il leader di Vox, Santiago Abascal ha affermato che “Oggi si apre un futuro di speranza”; Jair Bolsonaro, da parte sua, si è detto convinto che “Onestà, progresso e libertà ritorneranno a tutti noi”. Anche Elon Musk si è espresso, dicendo che “L’Argentina ha la prosperità davanti a sé”, mentre Donald Trump ha sottolineato essere “molto fiero” della vittoria dell’argentino.

Gli argentini hanno impresso alla politica locale un giro di 180º. Toccherà al nuovo governo dimostrare di essere all’altezza della circostanza. Ad ogni modo, è chiaro che anche in questo caso si è potuto dimostrare che le forze di centrodestra offrono un’offerta più attrattiva per gli elettori, sempre e quando sappiano presentarsi unite.

Ed in questo senso il Governo di Giorgia Meloni, che è già stato d’esempio in quanto a idea di coalizione elettorale, potrebbe esserlo anche a livello di modello di gestione, un modello nel quale si possano coniugare la libertà di mercato e la crescita economica con il sostegno sociale, indispensabile in una situazione tanto drammatica come quella argentina. Non a caso Javier Milei afferma che la base della rinascita argentina potrà essere esclusivamente il suo capitale umano, quindi con una funzione fondamentale dell’educazione e della creazione di posti di lavoro. 

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Candela Sol Silva
Candela Sol Silva
Studentessa di ingegneria, giornalista e intervistatore. È stata responsabile della campagna elettorale e addetta stampa del candidato alla Camera dei Deputati di Fratelli d'Italia in Sud America, Vito De Palma, alle ultime elezioni del settembre 2022.

2 Commenti

  1. Adesso manca solo il suggello, il marchio definitivo, la chiusura di tutto il cerchio perché si trasformi in stella:

    LA VITTORIA DI DONALD TRUMP!!!

    È necessaria.
    Senza del Tycoon non si potrà cambiare lo stato delle cose.
    Anche perché questa volta se dovesse vincere, il Tycoon sarà ancora più incavolato, darà filo da torcere a tutti i radical-chic, ai finti perbenisti che si strusciano con i Gay Pride, ai finti filo palestinesi, ai ricchi produttori cinematografici di Hollywood che predicano la Cabala e il Black Live Matters e poi si fanno servire e riverire dai camerieri afroamericani e ispanici pagati 2 soldi mentre festeggiano il Bar Mizvah dei loro figli facendo cantare Madonna e Bruce Springsteen.

    Se vince il Tycoon il gioco è fatto.

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