Le dichiarazioni di Giorgia Meloni al termine della Conferenza di Roma sono state quanto mai evocative e hanno posto l’attenzione sul ruolo centrale che l’Italia sta giocando in questo tempo complesso. Un’Italia che è stata la prima a dare le coordinate attraverso cui guardare le sfide moderne, ovvero con un approccio che deve essere complessivo, a 360 gradi, strutturale, a lungo termine e che, soprattutto, deve essere in grado di anticipare i problemi prima che questi diventino crisi.
“Quello che accade oggi non è astratto, e il ruolo dell’Italia nel contesto mediterraneo non è una idea astratta”, ha dichiarato il premier. “L’Italia ha le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nel Mediterraneo, in Africa- ha proseguito- anche per ragioni geografiche per cui noi siamo inevitabilmente un ponte tra l’Europa, l’Africa e l’Oriente”.
La conferenza ha “superato le aspettative”. In primo luogo perché tutte le nazioni invitate hanno risposto positivamente all’invito, con una “partecipazione straordinaria”, il che è sintomatico della rilevanza con cui si è guardato a questo evento. E poi perché sono state stilate conclusioni importanti, che “danno l’idea di una iniziativa che non si è limitata solo a parlare” e che hanno dato via ad un processo “per affrontare e gestire le grandi crisi del nostro tempo”, per la risoluzione delle quali “è fondamentale saper lavorare insieme”.
Le conclusioni dell’incontro, che saranno anche trasmesse al Segretario generale dell’Onu, vista la loro rilevanza, pongono l’accento sulla concretezza, in termini sia di obiettivi che approccio. “Un inedito di cui vado molto fiera”, ha sottolineato il Presidente.
“È l’inizio di un lavoro che durerà molto tempo, ma che dimostra la serietà con la quale l’Italia affronta materie epocali e strutturali. Senza iniziative spot, ma con un lavoro faticoso molto lungo, molto serio. E questa serietà viene percepita anche dai nostri interlocutori”, ha concluso Giorgia Meloni.