La cultura autentica e profonda

La cultura, quella autentica e profonda, non si presta a visioni ideologiche parziali.

Appartiene e si appropria dell’umano, lo comunica trasversalmente e largamente.

Pur fondandosi nella storia e nell’identità, rivela se stessa, si offre spontaneamente, al mondo intero.

Possiede una natura “ecumenica”, rendendo vivo e fertile il pensiero dell’umanità, abbracciando idealmente il passato e il futuro, il particolare e il generale, l’io e il noi.

È un cuore che batte, una mente che non cessa di interrogarsi, un animo disponibile alla meraviglia. Suscita gratitudine e stupore, senza tuttavia impoverire la potenza creatrice del dubbio.

Sazia, ma non estingue la sete e la fame di nuova conoscenza.

Guardarsi indietro per spingersi in avanti, ascoltare e studiare, piegarsi sulle testimonianze della storia, rifiutando tanto atteggiamenti passatisti quanto il ruolo di meri osservatori acritici di cronache e narrazioni altrui, troppo spesso faziose e insincere.

La cultura non si cancella, si sedimenta, attendendo la primavera per portare frutto e speranza. Richiede impegno e fatica, umile disponibilità e servizio.

Il resto è chiacchiera e vuoto vociare, sterile autocompiacimento di sé. 

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Luca Bugada
Luca Bugada
Luca Bugada, dottore magistrale in filosofia e in scienze storiche, insegnante, collabora con diverse testate giornalistiche e scientifiche, promuovendo cultura e memoria del sapere. "Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare" (Lucio Anneo Seneca)

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