Coltivare un’idea, difenderla dal tempo e da chi la osteggia, infine, farla vincere. Questo è il segno che una politica migliore è possibile.
Ieri la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato all’unanimità l’emendamento presentato da Fratelli d’Italia al DL Elezioni che riguarda la possibilità di voto per gli studenti fuori sede per le elezioni europee dell’8 e il 9 giugno 2024.
La destra giovanile vince una sua storica battaglia e porta a casa, per tutti gli studenti, disseminati da Nord a Sud, lontani dalle proprie residenze per motivi di studio, un voto senza barriere, senza ostacoli.
Si tratterà di un debutto “sperimentale” in attesa di adeguare la novità al meccanismo elettorale. Seppur sperimentale, l’impatto sarà notevole, poiché sono oltre 500mila gli studenti universitari fuori sede in Italia.
L’emendamento prevede che i ragazzi che studiano in un Comune italiano diverso da quello di residenza potranno dunque votare alle prossime elezioni europee senza tornare a casa e senza caricarsi di costi aggiuntivi. Più precisamente, se studiano in un Comune che ricade nella stessa circoscrizione elettorale del loro Comune di residenza (alle elezioni Europee le circoscrizioni sono cinque: Nord-Ovest Nord-Est, Centro, Sud, Isole), possono votare in quello dove sono temporaneamente domiciliati. Se invece studiano in un Comune che ricade in un’altra circoscrizione potranno votare recandosi nel capoluogo della regione in cui è situato il Comune di temporaneo domicilio. Per esercitare questa possibilità di voto in questa sezione speciale, il fuori sede deve attivare la pratica e presentare una domanda al proprio comune di origine entro 35 giorni dal voto. L’amministrazione del comune di residenza avrà 15 giorni per approvarla e trasmetterla al comune di domicilio, che dovrà fornire al richiedente – entro 5 giorni prima del voto – un’autorizzazione da presentare al seggio.
Per chi raggiunge il capoluogo di regione dal proprio comune di domicilio sono previsti gli stessi sconti in vigore per chi torna a votare dove risiede.
Questo traguardo raggiunto è un sogno coltivato da Gioventù Nazionale e Azione Universitaria, le sigle giovanili della destra italiana.
“E’ da anni che la sinistra promette il voto agli studenti fuori sede. Anni di slogan, di dichiarazioni, di parole al vento. Ma è solo grazie al Governo Meloni che adesso gli studenti fuori sede potranno esprimere il proprio diritto di voto. Un passo importante, storico, che consentirà per la prima volta in Italia a mezzo milione di studenti di poter votare senza dover far ritorno alla propria residenza caricandosi di ulteriori costi. Ci volevano Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni ancora una volta per realizzare quello che altri avevano promesso, dimostrando di essere al fianco delle giovani generazioni delle loro famiglie” con queste parole Fabio Roscani, deputato di Fratelli d’Italia e presidente di Gioventù Nazionale, ha accolto lo storico successo. Roscani, tra i principali promotori dell’iniziativa, assieme a Nicola D’ambrosio, presidente di Azione Universitaria, provengono da un lungo lavoro di ascolto e confronto con comitati, studenti ed esponenti del Governo sulla percorribilità dell’iniziativa. “E’ un grande traguardo per tutti gli studenti, – commenta D’ambrosio – si è concretizzata una battaglia che portiamo avanti da anni”.
Ora bisogna solo attendere le Europee per studiare gli aspetti da migliorare e da apportare al sistema di voto fuori sede, al fine di estenderlo ad altre categorie di cittadini.