Dopo l’ultima sconfitta della sinistra in Liguria, nel mirino c’è la segretaria del Pd Elly Schlein, che oltre ad incassare l’ennesima sconfitta, ha da fare i conti con gli attacchi dei suoi, che gli danno neanche troppo velatamente, dell’incapace.
Insomma la frattura nel PD diventa un cratere, e il problema del campo largo è che ognuno gioca per sé e alla fine la squadra che vince è sempre un’altra.
Non lo fanno apposta gli alleati della coalizione fantasma, ma ad andare d’accordo proprio non riescono, tra Giuseppe Conte che si dimostra incapace di conquistare consenso nelle elezioni amministrative più i continui veti imposti dallo stesso nei confronti di Matteo Renzi e delle sue proposte riformiste, complicano i rapporti con gli alleati tradizionali di centro-sinistra, ostacolando la possibilità di una coalizione stabile e unitaria. È proprio l’ala riformista del Partito Democratico a sottolineare come queste divergenze rallentino gli sforzi per costruire una solida alleanza del ‘’campo largo”, che è ormai un campo santo.
A scagliarsi contro la segreteria del Pd, è stata la veterana del Parlamento europeo e figura di spicco tra i democratici, Pina Picierno che ha criticato pesantemente la gestione della campagna elettorale in vista delle europee del 2024, accusando la segretaria del PD di non essere una leader in grado di supportare una coalizione e di aver proposto candidature discutibili senza rispettare appieno i processi interni del partito.
“Dobbiamo riflettere sulla mancanza di una coalizione’’, ha spiegato Pina Picierno a L’aria che tira su La7 . ‘’Il fatto politico che emerge è questo: il Pd va molto bene, però manca una coalizione. Ma una coalizione non si può ridurre a una somma di visioni. Il tema non è essere unitari o i veti imposti da Conte. È la proposta politica della coalizione del centrosinistra che manca. Gli elettori votano un’offerta politica. E al momento l’offerta politica del centrosinistra non è all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte. Io lascerei stare i campi stretti o larghi, che ci hanno portato un po’ fuori strada. Noi abbiamo colpevolmente abbandonato il ceto medio. C’è un problema di centro: penso che il Pd non possa limitarsi , ha proseguito, ad appaltare il tema del ceto medio a forze politiche residuali”.
“È da tempo che parlo dei veti imposti da Giuseppe Conte e della necessità di non assecondarli”, ha continuato Picierno, che parlando della situazione in Liguria, ha sottolineato: “il Pd ha ottenuto un buon risultato, ma nel complesso c’è un problema dovuto alla coalizione di centrosinistra in quanto manca un’offerta politica riconoscibile dagli elettori”.
La frattura evidenziata da Picierno, non è soltanto una questione di liste elettorali: sembra incarnare un conflitto più profondo sulla direzione politica del PD, tra chi vorrebbe mantenere una linea moderata e filo-europeista e chi, come Schlein, propone un’agenda più radicale. Sono tempi duri per la segretaria che ormai ha dato al suo partito il colpo di grazia, riducendolo in un cumulo di macerie.