Con il governo Meloni la montagna è tornata importante, un settore fondamentale per l’economia italiana che Fratelli d’Italia ha valorizzato. Fondi, investimenti e una legge speciale che punta a ridurre le disuguaglianze derivanti dalle condizioni economico-sociali delle aree montane. Un’attenzione positiva che ha portato alla crescita del settore: “Soltanto nel 2024 la montagna ha generato quasi 12 miliardi di valore economico per la spesa turistica, con una crescita del 5% delle presenze e questo anche grazie all’attenzione che il governo, il ministero del Turismo e Fratelli d’Italia hanno voluto porre su questo tema”, afferma Gianluca Caramanna, deputato FdI e responsabile dipartimento Turismo suo intervento a “Spazio montagna. Un patrimonio da difendere, un futuro da costruire”, la due giorni organizzata a La Thuile (Aosta) dai gruppi parlamentari di Fratelli d’Italia della Camera e del Senato. Voglio sottolineare il grande lavoro che sta facendo il governo Meloni sulla montagna, non soltanto con la legge speciale, ma anche con tutti i fondi che sono stati erogati e con tutta l’attenzione che è stata posta a uno dei settori centrali della nostra economia e del nostro turismo. “La montagna – aggiunge – è molto delicata ed è un tema molto sensibile. Proprio in Val d’Aosta abbiamo messo 15 milioni di euro per l’alluvione che c’è stata ma perché noi immaginiamo una montagna che possa vivere 365 giorni l’anno e destagionalizzata. La montagna spesso si immagina come sci e questo è stato il valore aggiunto che ci ha permesso di avere il +6% di stranieri che hanno scelto la montagna italiana grazie alla promozione, ma anche al fatto che il governo Meloni ha stanziato 500 milioni di euro per riqualificare gli impianti di risalita, tutti i servizi della montagna e poi anche attraverso il FriTur per la riqualificazione delle strutture ricettive. Sono dati importanti, nessuno in passato aveva posto tanta attenzione sulla montagna”, conclude.
“Io credo che non ci sia mai stato nessun governo nella storia repubblicana che abbia mai messo così al centro la montagna, e lo dico senza presunzione perché è merito del governo”, sottolinea il ministro del Turismo, Daniela Santanchè. “Abbiamo messo – spiega nel panel “Turismo montano: risorsa inesauribile di bellezza” – 500 milioni sulla montagna, una cifra importante, dividendo tra gli Appennini, che – lo dobbiamo dire – sono la parte più fragile perché meno conosciuta, dove avevano anche bisogno per gli impianti di risalita e dove abbiamo trovato anche l’altro giorno altri 13 milioni per il cambiamento climatico, che piaccia o non piaccia senza estremizzazioni e ideologie c’è, e noi abbiamo bisogno di prepararci sempre di più all’innevamento delle piste”.