La propaganda russa anche sui campi da calcio: Mellstroy, il criminale russo che ha “sponsorizzato” le invasioni di campo a Wembley

La partita giocata a Wembley sabato scorso, tra Real Madrid e Borussia Dortmund, è stata interrotta a causa dell’ingresso in campo da parte di alcuni invasori che indossavano magliette con su scritto ‘’Mellstroy’’.

Il nome rimanda a un losco personaggio, “in arte” Mellstroy, noto nella comunità degli streamer russi, 25enne, influencer, Andrey Burim.

Immagini che solo gli spettatori allo stadio hanno potuto vedere, censurate in diretta tv.

Stando alle ricostruzioni dell’accaduto, il blogger, lo scorso 29 di febbraio avrebbe lanciato un’assurda sfida tramite un video, condiviso su Telegram: “Se invaderete il campo durante la finale di Londra con nome e logo Mellstroy sulla maglia, riceverete 30 milioni di rubli». Ossia circa 300mila euro.” Dunque, un premio di 300 mila euro promesso ai suoi follower, per fare irruzione nel campo da gioco, sponsorizzandolo.

Esaminando i suoi profili social, è piuttosto chiara la pessima figura che emerge, tra marchi costosi, modelle svestite, denaro e messaggi violenti, si fa promotore di un pessimo stile di vita. Originario di Gomel e ora residente a Mosca, figlio di un operaio e di una cassiera, aveva cominciato la propria avventura sul web come streamer appassionato di Minecraft, il videogioco più venduto di sempre.

Una figura controversa, che sia funzionale alla propaganda?

Con tre milioni di follower su Instagram e 1,5 su Tik Tok: il copione dei suoi video è sempre lo stesso, tra lusso, stravizi e modelle svestite. Il tutto accompagnato da sfide trash al limite, anche con altri influencer russi: spesso evidentemente sotto effetto di stupefacenti, si lasciano andare a lotte clandestine in patinati appartamenti moscoviti. Un macabro spettacolo che fin dal 2017 gli procurava migliaia di spettatori in diretta, mentre lui, incontrando donne sconosciute in chat, chiedeva loro cosa fossero disposte a fare per denaro. Molte delle ragazze erano all’epoca minorenni, come lo stesso Mellstroy, spesso “accompagnato” nelle live da suo padre. Finché l’intervento  della polizia bielorussia, lo costrinse ad interrompere l’attività sul web, sequestrando il materiale necessario per incriminarlo. Lui nel frattempo si diede alla fuga, ma continuando a trasmettere da luoghi anonimi in cui raccontava le sue peripezie da fuggiasco. La sua attività riprende poi su Youtube, dove, nell’ottobre 2020, picchia in diretta una modella russa-Alena Efremova- sbattendole la testa più volte contro un tavolo mandandola in ospedale con un trauma cranico. Un gesto che gli costa “soltanto” sei mesi di servizi sociali e una multa di pochi rubli, poiché la legge russa lo incrimina per percosse. La storia del violento criminale, fa nascere dubbi e sospetti sulla reale identità e funzione del personaggio. Un inquietante psicopatico che sembra essere immune alle pene imposte dalla legge.

Anche l’azione commessa dagli invasori di campo è particolare, coordinata, differente rispetto alle precedenti, e soprattutto avvenuta subito dopo la proiezione della parola pace, in tutte le lingue del mondo. Dettagli che non passano inosservati e che fanno pensare ad un tentativo propagandistico e di sabotaggio, di matrice russa, anche nell’ambito della finale di Champions.

Un’ipotesi plausibile e non completamente da escludere, visto il sempre più preoccupante scenario internazionale, che si va a delineare.

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Veronica Passaretti
Veronica Passaretti
Sono nata il 1/01/2000, esattamente la prima nata del millennio. Da sempre innamorata della politica, tanto da iniziare la militanza in Gioventù Nazionale a 15 anni. Irrimediabilmente affascinata dai valori che il Tricolore rappresenta. ‘’Usque ad finem’’ non è solo il mio motto, ma uno stile di vita. Amante del vino rosso, simbolo di passione, cultura, storia e tradizioni italiane. Istinto, tenacia e una buona dose di testardaggine a completarmi.

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