La Sinistra prende spunto dalla destra, ma si tratta dei laburisti d’oltremanica

È senz’altro vero che il neopremier laburista britannico Keir Starmer abbia soppresso, appena insediatosi a Downing Street, il piano Ruanda, ideato dal suo predecessore conservatore Rishi Sunak  e predisposto per trasferire i richiedenti asilo nel Paese africano ed esaminare così i vari casi vicino al luogo di origine della maggior parte dei migranti che bussano alle porte del Regno Unito. Tuttavia, Starmer, pur avendo bocciato la misura pensata dal governo Tory di Sunak, non chiude in toto all’ipotesi che Londra possa tornare a breve a pensare all’apertura all’esterno dei propri confini di centri per l’esame delle domande dei richiedenti asilo.

Di fatto, una formula non molto diversa dal piano Ruanda dei conservatori. Durante il summit, ospitato pochi giorni fa proprio dal Regno Unito, della Comunità Politica Europea, forum intergovernativo di capi di Stato e di governo che coinvolge sia l’Europa targata UE che quella esterna alle Istituzioni di Bruxelles, Keir Starmer ha avuto un colloquio con il suo omologo albanese Edi Rama. I due primi ministri hanno parlato degli accordi intercorsi fra Roma e Tirana per il trasferimento dei migranti salvati nel Mediterraneo in Albania. Il premier laburista è evidentemente interessato ad approfondire l’approccio italiano nella lotta alla immigrazione clandestina e nel suo contenimento attraverso la creazione di luoghi di raccolta in Paesi partner. Starmer, al vertice della CPE, ha detto anche di più, esprimendo posizioni e progetti simili a quelli sostenuti da Giorgia Meloni.

Il numero uno di Downing Street intende distruggere le bande di trafficanti di esseri umani e spezzare il loro indegno business, per rendere sicure le frontiere della Gran Bretagna e dell’Europa. Londra conta di collaborare con l’Unione Europea nell’interesse comune di contrastare l’immigrazione irregolare e chi ne trae profitto, e si spera, a tal proposito, nel fattivo impegno della riconfermata Ursula von der Leyen, la quale, prima di essere rieletta alla presidenza della Commissione UE, ha promesso di correggere la rotta rispetto al lassismo continentale su questo tema protrattosi per troppi anni. Il primo ministro del Regno Unito ha annunciato altresì lo stanziamento di 84 milioni di sterline destinati a finanziare progetti in Africa e Medio Oriente, per creare lavoro e favorire l’accesso all’istruzione.

Quanto si propone di fare il premier britannico è abbastanza sovrapponibile al Piano Mattei per l’Africa portato avanti dal Governo italiano e risponde al bisogno, sempre sottolineato dalla destra politica del nostro Paese, di aiutare il più possibile i poveri del pianeta a casa loro, supportarli nella costruzione di una esistenza degna nelle terre nelle quali sono nati, che è una scelta assai più umana e anche cristiana di quella di incentivare le partenze di masse di disperati, i quali abbandonano affetti e luoghi d’origine per intraprendere viaggi pericolosi in balìa di autentici criminali. Il neopremier Starmer, del Partito Laburista, non sembra essere un fautore dei porti aperti e pretende che i confini del Regno Unito, e pure del resto d’Europa, siano sicuri, quindi, l’inquilino di Downing Street sta dimostrando che può esistere una sinistra dotata di raziocinio, la quale è pronta a fare proprie determinate azioni, sebbene esse siano già state pensate e messe in pratica dai conservatori, e a guardare a modelli come quello italiano, non ponendosi pregiudizi ideologici davanti al fatto che l’Italia sia governata dalla destra.

Vi sono emergenze epocali e globali che non sono di destra o di sinistra, e richiedono un buonsenso corale. Il premier albanese Edi Rama, socialista e tutt’altro che conservatore, ha compreso anch’egli, come Keir Starmer, la necessità di superare gli steccati ideologici per riuscire a governare il complesso fenomeno della immigrazione clandestina, che riguarda l’intero Vecchio Continente e di certo non solo l’Italia. Peccato che le sinistre assennate si trovino perlopiù all’esterno dei confini della nostra Nazione, anche perché qui PD e compagni ritengono sia razzista voler condurre le migrazioni di massa in un quadro di regole e legalità, e vedono in un dubbio personaggio come Carola Rackete un’eroina.

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

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