La vergogna. Libia, gli scafisti si pubblicizzano su Facebook, ma nessuno li arresta.

Sono passati quasi due anni da quando il giornalista Guido Ruotolo, su Tiscali, ha svelato l’esistenza di pagine Facebook che promuovono le attività dei trafficanti di esseri umani che dalla Libia vendono un posto su un barcone per l’Italia.  ”

L’inchiesta aveva portato alla luce l’esistenza di una pagina denominata «Pronti a salpare» che è tutt’ora online e promuove partenze dal porto libico di Zuwara. Un altro profilo di interesse è «Viaggi di gruppo dalla Libia verso l’Italia. Morad Zu Wara», con tanto di numero di cellulare libico. La descrizione cita «Presso il porto di Zuwara verso il Mediterraneo. Imprenditore specializzato. Ha studiato presso l’Università di legge di Zuwara».

Ed è poi emerso che le Ong, ma anche l’Unhcr, utilizzano le pagine Fb per sapere quando avvengono gli sbarchi. Quindi gli scafisti moderni, non solo sono diventati social, promuovendo la loro attività come una qualunque impresa sul popolare social network, ma fanno anche da info point per le organizzazioni internazionali che si occupano di rifugiati.

Ancora peggio è riscontrare che dopo due anni non sia cambiato nulla.

Ecco Morad Zu Wara che solo due giorni fa celebreva una nuova partenza.

Foto di gruppo e banconote che sventolano come bandiere.

Una decina di giorni fa invece, ecco pubblicate le foto delle nuove attrezzature per la navigazione “sicura” con l’immancabile numero di telefono per essere contattati su whatsapp dai “clienti”.

Il 25 gennaio invece, una bella foto di gruppo direttamente dal barcone.

“buon venerdì”

E poi tante foto di barche, gommoni, pescherecci, in una esibizione continua della “flotta” a disposizione dei disperati che contatteranno l’onnipresente numero di telefono della “ditta”.  Quindi dopo due anni dall’inchiesta giornalistica di Ruotolo che pure fece il giro della stampa, indignando l’opinione pubblica, nulla è cambiato, anzi gli affari vanno a gonfie vele a giudicare dai post.

Il business degli scafisti, trafficanti di uomini ,é ormai talmente proficuo e impunito che é fatto anche di marketing sui social. Morad Zu Wara é uno di questi “imprenditori”. Eppure se si pubblicizzano con tanta facilità dovrebbe essere altrettanto facile arrestarli e processarli per crimini contro l’umanità ha affermato Fabio Roscani, Presidente di Gioventù Nazionale (FDI) che ha riportato alla luce lo scandalo ormai dimenticato.

Speculare sulla disperazione della gente – ha detto Roscani – creare nuovi schiavi e arricchirsi con le politiche dell’accoglienza non é filantropia. È disgustoso. Invece di riempire le pagine dei giornali con la chiusura dei porti Italiani, il Governo dovrebbe chiedere il blocco navale subito sulle coste libiche e il carcere per i trafficanti di essere umani!

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