Benedetto XVI è stato spesso considerato il massimo rappresentante di una Chiesa maestra e austera. Freddo e riservato, poco pastore e molto dottore. Lontano dagli ultimi, dai bisognosi.
Lettura superficiale e viziata da preconcetti diffusi. Frutto, inoltre, di poca conoscenza e studio. Antipatie acritiche profondamente ingenerose e prive di fondamento alcuno.
Nelle sue ultime parole, in quel “Signore, ti amo”, vi è abbandono, amore, cultura, esperienza, umiltà: una preghiera profondamente francescana che ricorda lo spirito e l’intento della lode per “sora Morte corporale” del Cantico delle Creature.
Una sintesi mirabile di sapienza e riconoscenza, di ragione e fede, di affidamento nel momento della prova.
Riposi in pace Santo Padre