Bene analizziamo la faccenda, dissacrare Cristo a un Pride si può fare senza conseguenza, ma mettere il logo arcobalenato della serie A nei social in lingua araba urta la sensibilità? La sensibilità quindi che fattore è? Sarà mica un fattore meramente economico dato che i popoli arabi sono la fascia di mercato più grande della payperview della serie A italiana? Sarà forse un qualcosa di cui si deve tenere conto solo nei confronti di chi temiamo e invece si può calpestare verso coloro di cui non ci importa? E’ forse la paura di conseguenze reali come è toccato in sorte a più di qualcuno che si è messo contro quel determinato mondo? E dove sono gli ideali? Come possono sopravvivere ideali quando si ha paura? Quell’imposizione degli arcobaleni tanto pressante nelle democratiche terre americane ed europee, non dovrebbe essere ancora più forte proprio lì dove ha meno possibilità di vincere, proprio lì dove ha più bisogno di esplodere, proprio lì dove i diritti della categoria che rappresentano non esistono affatto? Dovrebbe ma non è, non è mai stato e non sarà per qualunque mobilitazione che abbia interessi economici importanti. Ricordiamo Greta che accusava le più grandi nazioni del mondo e anche le più attive sotto l’aspetto green, di inquinamento e crimini verso le nuove generazioni, senza le palle di prendersela con la Cina dove la sua voce avrebbe avuto senso, e ricordiamo quanti interessi dietro la green economy, ed è la stessa identica cosa adesso. L’arcobaleno si è fermato e ha palesato tutta la sua mediocrità, sarà il caso adesso di trovare un nuovo cavallo di battaglia con cui martellare il democratico Occidente, possibilmente sceglierne uno che non vi ponga nell’imbarazzo della vostra pochezza. Oppure sarebbe il caso di farsi crescere gli attributi, ma di solito chi ce li ha non usa un arcobaleno come simbolo.
Mi dispiace ma devo richiamare Pubble,. Se avessero le palle e le usassero nel modo giusto, mica sarebbero arcobaleno, lgtb gay, ecc. ecc