La premier Giorgia Meloni è intervenuta attraverso un videomessaggio a “Europa Viva 24”, evento organizzato presso il Palacio de Vistalegre di Madrid da Vox, partito conservatore spagnolo guidato da Santiago Abascal, membro di ECR, (Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei, la stessa casa continentale di FdI), e molto vicino idealmente a Fratelli d’Italia. Il Presidente del Consiglio ha anzitutto evidenziato come nessun cambiamento in Europa sia possibile senza l’apporto dei conservatori e dei patrioti, passati da un ruolo poco più che di testimonianza ad essere determinanti in diverse Nazioni europee.
Fratelli d’Italia è il primo partito italiano e guida il governo della Penisola, mentre Vox è divenuto la terza forza di Spagna, destinata ad influenzare in modo decisivo la politica di Madrid e anche quella di Bruxelles. Il dovere dei conservatori è e sarà quello di far riscoprire all’Europa le proprie radici, culturali e religiose, e la propria identità, avversando il relativismo delle pseudo-ideologie woke e gender. Che, con piglio tutt’altro che liberale, impongono che il Vecchio Continente, insieme a tutto l’Occidente, provi vergogna per ciò che è stato ed è, comprenda, in realtà inginocchiandosi, chi lo odia, dalle autocrazie ai terrorismi, provveda a disfarsi del concetto di famiglia, faccia a meno dell’ordine naturale, convinca finanche bambini ed adolescenti nelle scuole che le figure di padre e madre, e la distinzione sessuale fra uomo e donna, non siano poi così importanti, presenti, infine, come progresso l’oscurantismo della pratica della maternità surrogata. I conservatori non vogliono che il loro continente si tarpi le ali da solo nel nome di un malinteso ambientalismo e che ponga restrizioni al proprio interno, la cui efficacia non è peraltro certa a livello scientifico, quando grandi Paesi di dimensioni continentali, Cina e India per esempio, non rispettano alcun parametro in termini di inquinamento atmosferico.
L’Europa che hanno in mente i conservatori non è un fortino isolato nel mondo, ma coloro i quali giungono da altri tipi di società e comunità umane, all’insegna di regole e in una Unione che protegge i propri confini esterni, per vivere e lavorare in questo continente, devono rispettarne l’identità, che è composta dalle radici giudaico-cristiane e dalla sintesi storica fra fede e ragione. Non possono pretendere che il cittadino europeo rinunci alle proprie usanze, magari a festeggiare il Santo Natale, per paura di offendere gli immigrati di altre religioni come quella islamica, e non è possibile chiedere agli europei di assecondare in qualche modo quegli aspetti che sono del tutto estranei alla loro civiltà, pensiamo alla poligamia, alla sottomissione della donna e ai matrimoni forzati, talvolta riguardanti anche minorenni. D’altra parte, un qualsivoglia cattolico, se decidesse di trasferirsi in Arabia Saudita o anche nella moderna Dubai, non potrebbe certo avanzare richieste affinché quei luoghi diventino graditi alla sua sensibilità religiosa. Partiti come Vox e Fratelli d’Italia vogliono conservare i valori e le tradizioni d’Europa, ma non sono affatto cultori dell’immobilismo politico fine a sé stesso.
Nella Storia più o meno recente, i conservatori sono stati motore di grandi cambiamenti e forti discontinuità, più delle sinistre autodefinitesi progressiste, e ci vengono in mente nomi come Ronald Reagan, Margaret Thatcher e, ultimo in ordine di tempo, Donald Trump. Giorgia Meloni, conversando via video con gli amici spagnoli di Vox, ha messo in luce la stanchezza, la remissività, i vizi di un continente che è diventato incapace di “guardare lontano”. La Storia chiama e i conservatori non si tirano indietro, infatti, le vicine elezioni europee saranno un’occasione per affermare in Europa la nuova idea di Unione per la quale si battono la premier Meloni, Santiago Abascal e tutti gli altri amici di ECR, ovvero, la confederazione delle Nazioni UE, impegnata sulle grandi questioni mondiali, (difesa, sicurezza, commercio internazionale), e non, come è successo fino ad ora, concentrata solo a seguire l’agenda di una determinata parte, la sinistra globale woke, gender e green, e a distribuire ai propri membri vincoli dirigistici. Definirsi sia conservatori che riformisti, come fa l’ECR Party, non rappresenta affatto una contraddizione. Il Presidente del Consiglio conta di diffondere il modello italiano in Europa per scongiurare il verificarsi di nuove maggioranze innaturali al Parlamento europeo, come quella formata da Popolari e Socialisti europei nel 2019 per garantire l’elezione alla presidenza della Commissione UE di Ursula von der Leyen. L’Italia ha abbandonato la lunga stagione dei governi Arlecchino e tecnici con la vittoria di una efficace sintesi scaturita tra Fratelli d’Italia, membro di ECR, Forza Italia, appartenente a Strasburgo al Partito Popolare Europeo, e Lega, esponente di primo piano del gruppo continentale Identità e Democrazia.
L’obiettivo di Giorgia Meloni e non solo, è quello di un’affermazione presso l’Europarlamento di una maggioranza di centrodestra poggiata sui partiti europei di riferimento di FdI, FI e Carroccio, che permetta di eleggere il successore di Ursula von der Leyen con un voto identitario e politico, senza baratti con i Socialisti e le sinistre. È stata molto significativa e propedeutica a quanto descritto finora, la presenza fisica di Marine Le Pen alla kermesse madrilena di Vox. La leader del Rassemblement National, iscritto a Identità e Democrazia con il partito di Matteo Salvini, ha detto di avere molti punti in comune con Vox e con Fratelli d’Italia. Marine Le Pen comprende quanto sia determinante l’unità delle destre in Europa al fine di rendere possibili quei cambiamenti dei quali l’UE ha urgente bisogno.