Ci sono uomini che con la loro arte scolpiscono il tempo. Non con scalpello e martello, ma con le mani, la testa e – soprattutto – il cuore. Uomini che non hanno bisogno di presentazioni, perché il loro nome è già diventato sinonimo di eccellenza. Uno di questi è Iginio Massari, e oggi sono orgoglioso di poter scrivere qualche riga per celebrare un amico, prima ancora che un gigante della pasticceria.
Nella splendida cornice di Palazzo Chigi, si è tenuta la cerimonia di consegna della prima edizione del premio “Maestro dell’Arte della Cucina Italiana”, istituito dalla legge approvata il 10 aprile 2024 e voluto con forza dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, alla presenza della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha consegnato personalmente i riconoscimenti.
È stato un momento di straordinaria intensità, non solo per l’importanza istituzionale, ma per il valore simbolico che questo premio racchiude: dare dignità e riconoscimento a chi ha fatto della cucina italiana un patrimonio vivente. Un gesto concreto per valorizzare un sapere antico e prezioso che, fino ad oggi, non aveva ancora avuto l’onore che meritava.
Tra i protagonisti assoluti di questa storica giornata, il Maestro dei Maestri, Iginio Massari, insignito del premio per la categoria Arte della Pasticceria Italiana. Un riconoscimento che porta il suo nome, a testimonianza di quanto abbia inciso – con stile e visione – sulla nostra cultura gastronomica.
Le sue parole hanno toccato tutti: «La strada per arrivare qua e ottenere questo riconoscimento è stata lunga e difficile, ma oggi siamo all’inizio di una nuova storia che l’Italia aveva bisogno di raccontare. Ringrazio Giorgia Meloni, perché è stata l’unica, nei diversi Governi che si sono succeduti, ad ascoltarmi, non solo a sentirmi. L’Italia può insegnare al mondo come si mangia sano e come si può andare lontano, avendo degli uomini stimolati a migliorarsi giorno per giorno».
Un discorso che racchiude l’essenza della sua filosofia: merito, impegno e passione, senza mai accontentarsi. Un vero e proprio manifesto per le nuove generazioni.
Non meno potente l’intervento del Ministro Lollobrigida, che ha ricordato: «È questa la storia di un’Italia che non pretende di essere prima ma neanche seconda a nessuno. Siamo la patria di saperi e tradizioni, eppure fino ad oggi non c’era un riconoscimento per tutto questo. I dazi non ci devono far dimenticare i nostri record. Sapremo superare ogni sfida».
Ecco, in quelle parole c’è tutto lo spirito di questa Italia che rialza la testa, orgogliosa delle sue radici e capace di guardare al futuro con coraggio e visione.
Caro Iginio, grazie per ciò che sei e per ciò che rappresenti. Questo è solo l’inizio di una nuova stagione in cui l’Italia, grazie anche a uomini come te, tornerà a insegnare al mondo non solo come si cucina, ma come si vive. Con gusto, eleganza e determinazione.
Onore al Maestro. Sempre.