L’odio anti-occidentale di Medvedev: sogna la cancellazione di NATO ed Ucraina

Non è un segreto che Dimitri Medvedev, Vice Presidente del Consiglio di sicurezza russo, abbia in odio qualsiasi paese occidentale non conforme alla linea politica e bellica adottata dalla Russia: d’altro canto c’è da aspettarselo da parte di chi ha seguito pedissequamente la linea politica del Cremlino senza farsi domande sull’effettivo impatto della guerra sulle vittime innocenti e sull’economia mondiale. Forse i Russi si stanno concentrando fin troppo sull’arsenale – visti anche i finanziamenti iraniani e gli accordi con la Corea del Nord – tralasciando totalmente la questione pecuniaria che prima o poi potrebbe presentare alla Federazione russa un conto salatissimo.

L’ennesima follia di Medvedev arriva proprio da alcune delle sue affermazioni. Essenzialmente, secondo il Vice incaricato della sicurezza, il Governo della capitale dovrebbe impegnarsi affinché l’Ucraina e la NATO scompaiano. Secondo lui, vista la vicinanza tra l’organizzazione ed il paese ai confini d’Europa, le scelte si dividerebbero in due parti: per evitare l’unione delle due forze, la Russia dovrà mirare a cancellare l’Ucraina, oppure, il Cremlino deve eliminare la NATO. L’ultima è un’impresa decisamente ardua, visto che per un’azione di questo genere bisognerebbe dichiarare guerra a molti paesi dell’Est Europa e non solo.

Parole di questo genere, nonostante assomiglino a capricci degni di un lattante, sono mediaticamente molto forti, oltre che impattanti nello scenario nazionale in generale. Il punto è che le dichiarazioni non sono state fatte da un individuo qualunque, in balia di un delirio dovuto ai fumi dell’alcol, ma da un uomo vicino al Presidente russo. Di conseguenza, uscite di questo calibro sono ancor più gravi se viste in un’ottica globale oltre che nazionale.

Ormai sembra che le figure politiche scelte nello scenario nazionale da Vladimir Putin, siano state ricercate con un lanternino: tragicomici sì – più o meno quanto i propri compari iraniani – ma la preoccupazione in merito alle loro azioni rimane decisamente alta. Mai sottovalutare un nemico così sicuro delle proprie possibilità bellicistiche, anche in virtù degli approvvigionamenti ricevuti fino a questo momento dai propri discutibilissimi partner.

Di certo in casi come questo non bisogna cedere alle intimidazioni, piuttosto è necessario mantenere i nervi saldi per arginare questi biechi metodi di altezzosità e mitomania fuori misura. Chiaramente non bisogna cedere né ad assurde sensazioni di panico né a reazioni improvvisate che rischierebbero di minare in toto la stabilità intercontinentale del mondo libero.

Nel caso di Medvedev è chiaro che si tratti di una provocazione improntata a suscitare rabbia non soltanto nei confronti dei propri avversari politici, ma anche nelle popolazioni occidentali, le quali ne hanno fin sopra le righe di questi sproloqui prodotti esclusivamente da politici che probabilmente neanche credono in ciò che dicono.

A proposito dell’ultima asserzione, è oltremodo possibile che uomini come Medvedev abbiano deciso di aderire al Regime putiniano esclusivamente per non finire sulla lista nera del Presidente russo: dunque, per lui potrebbe risultare un’occasione per evitare di finire male come buona parte dei nemici del Cremlino.

La paura, in politica e nei conflitti, gioca un ruolo importante nelle dinamiche interpersonali: i dittatori difficilmente vengono amati dalle popolazioni e in generale dai propri sodali, preoccupati prevalentemente di poter cadere nell’ “errore” e quindi cadere nella cancellazione.

Il caso di Medvedev in realtà è piuttosto similare alla fattualità citata in precedenza, infatti questo forte sentimento anti-occidentale nasce in concomitanza con la guerra in Ucraina, un rovesciamento di fronte decisamente radicale che ha molto da dire sul piano socio-politico, ma anche psicologico. 

Ancora oggi sembra assurdo come un sol uomo possa influenzare così tanto il suo prossimo: il potere sembra non conoscere minimamente limite di sorta nel costruire influenze attorno a sé.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

1 commento

  1. Vorrei conoscere con chiarezza il pensiero del Sig. Salvini in materia, posto che abbia del pensiero, dato che sembra abbia affermato che fornire armi all’Ucraina favorisce la continuazione della guerra. Forse vuol dire anche che se lasciamo l’Ucraina al suo destino e sciogliamo la NATO potremo vivere in pace?
    Forse vuol dire che se forniamo armi a Medvedev (Dimitri, beninteso, non Daniil…) invece che all’Ucraina la guerra finisce prima?
    Coraggio, Salvini, per una volta cerca di dire quello che pensi, se pure qualche pensiero aleggia nella tua scatola cranica.
    Quanta pazienza, Giorgia.
    Ma continua così. gli uomini e le donne liberi sono con te.

    Con affetto

    Alessandro

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