“Il Senato ha votato l’autorizzazione a procedere davanti al Tribunale di Palermo nei confronti dell’ex Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio per la vicenda che vide protagonista la nostra nave, la Open Arms, nell’agosto del 2019″. Così, in una nota la stessa Open Arms, che continua.
“E’ un voto importante quello di oggi perche’ ha assunto, ancor piu’ dopo gli eventi di questo ultimo anno, un valore universale: non e’ l’ex ministro che vorremmo fosse giudicato, ma una visione del mondo e della politica, quella che ha continuato a preferire l’omissione di soccorso e i respingimenti per procura al soccorso, che ha continuato a scegliere di fermare con azioni amministrative pretestuose le navi umanitarie anziche’ coordinarle al meglio in mare, che ha scelto di chiudere i porti anziche’ organizzare protocolli di sbarco sicuri, che ha preferito assistere a naufragi in diretta piuttosto che assumersi la responsabilita’ di dire che la vita ha lo stesso valore per tutti, che siamo tutti uguali davanti alla legge, che di ogni essere umano va tutelata la dignita’ e che i diritti o sono di tutti o non sono di nessuno”. “Ci auguriamo che il Parlamento italiano- continuano i responsabili- abbia scelto di accertare la verita’ e le eventuali responsabilita’ di un ministro, non per scopi politici, ma per dare un segnale definitivo e inequivocabile, per affermare che le istituzioni democratiche di ogni paese liberale esistono per tutelare i principi su cui sono fondate, principi da cui non possono e non vogliono derogare a nessun costo”.
Secondo la ONG spagnola quindi non esiste alcuna opzione per una democrazia che non sia quella di aprire i porti a chiunque arrivi via mare, per qualsiasi ragione al mondo, senza badare a confini, sicurezza, ordine pubblico, interesse nazionale. Ormai per queste organizzazioni chiunque solchi il mare, compresi i tunisini arrivati con valigia e barboncino, è “naufrago” e va traghettato in Italia a porti aperti, anzi apertissimo.
Ma c’è di più. Nella nota diffusa alla stampa, la Open arms, non paga di aver ottenuto un precedente pericolosissimo che vedrà un ex ministro a processo per aver agito nell’interesse del proprio Paese, chiede di più. Che siano processate le idee, la visione del mondo, la posizione politica. Siamo alla follia estremista, vigilia di una dittatura immigrazionista che integra e volendo completa il nefasto quadro liberticida che si è creato nel nostro paese da quando il Movimento 5 Stelle ha stretto in un abbraccio mortale per l’Italia la poltrona e il PD.
Eppure la ONG continua, come presa da una frenesia incontrollabile e nella seconda parte della nota detta l’agenda al Parlamento della Repubblica.
“Il voto di oggi marca un passaggio importante, tuttavia resta ancora molto da fare” ribadisce Open Arms, che ‘ordina’: “Dalla modifica dei decreti sicurezza, all’organizzazione di protocolli di sbarco in grado di garantire la sicurezza e la dignita’ di tutti, da un sistema strutturato di soccorso e di redistribuzione delle persone salvate su tutto il territorio europeo, per finire con la sospensione di accordi criminali con paesi illiberali che finanziano trafficanti e miliziani”. “Queste- si legge ancora- sono le scelte politiche che fanno la differenza tra un paese che ha come fondamenta il rispetto dei diritti umani e la vita e un paese che sceglie di rinunciare alla parte migliore di se’, quella che garantisce la liberta’ e l’integrita’ di chi arriva sulle sue coste, ma soprattutto quella che tutela i suoi cittadini e le sue cittadine attraverso l’inderogabilita’ della sua Costituzione”.
L’organizzazione spagnola spiega ai parlamentari cosa devono fare per trasformare alla perfezione l’Italia nel più grande campo profughi europeo, ricordando agli eletti la nostra Costituzione.
Eppure in questi mesi di lockdown e compressione dei diritti a scapito dei cittadini italiani, Parlamento esautorato dall’utilizzo sfrenato dei DPCM, cittadini solitari inseguiti in spiaggia con elicotteri e droni non una ONG si è levata a difesa dei diritti degli italiani, sventolando la Costituzione mortificata.
Per i clandestini invece si. Evocando la censura delle idee come nella migliore tradizione dei regimi totalitari cari alle sinistre rosse e gialle. La deriva si fa pericolosa, serve un impegno di tutte le forze sane di questa nazione per arginarla prima sia troppo tardi.