L’Opposizione venezuelana ha pubblicato un sito su cui monitorare l’esito delle elezioni

Ieri è stata pubblicata una nuova piattaforma web dal Partito venezuelano d’opposizione a Maduro, in cui tutti i cittadini potranno vedere le prove digitalizzate dell’81% di tutti coloro che hanno votato.

Secondo quanto attestato dal sito, il numero delle votazioni per la Piattaforma democratica unitaria supererebbe le preferenze di Maduro: per essere precisi, con un 67% ad Urrutia ed un 30% per quello che ad oggi sembra essersi riconfermato come Capo di stato venezuelano. Malgrado tutto, anche Javier Milei ed Elon Musk avrebbero ripubblicato il sito nei loro account su X, come segno di fiducia e solidarietà nei confronti del popolo e dei politici venezuelani che da tempo attendono un cambiamento epocale.

Nel suo profilo di X, invece, Maduro avrebbe dato alla Machado della “Criminale fascista”, praticamente un altro bieco tentativo di ostracizzare a tutti i costi l’oppositore senza però riuscire nell’intento, anche in virtù delle terribili repressioni applicate dal Regime chavista negli ultimi giorni. Chissà se questo esperimento online servirà a far comprendere quanto sia realmente accaduto nello Stato sudamericano in questione negli ultimi giorni, magari lo sforzo della popolazione non supererà il manganello dei tiranni, ma almeno avremo la dimostrazione che c’è ancora chi tiene alla libertà in un paese devastato da rovine che non sono esclusivamente materiali.

Il valore dei plebisciti in passato serviva a scegliere democraticamente una nuova guida per il popolo ed i suoi rappresentanti, tecnicamente la tradizione democratica ha delle origini ancestrali che ancora oggi vengono studiate in ogni ambito: nonostante ciò, qualcuno non sembra averne compreso il significato. Perchè dunque allestire una farsa elettorale se poi non si è disposti a lasciare la poltrona? Evidentemente ci sono interessi troppo importanti per i regnanti, consapevoli che un cambio di rotta potrebbe sfaldare completamente i propri piani.

Non si può neanche dire che Maduro faccia della retorica insopportabile, visto che il suo vocabolario sembra fermarsi alla parola “Fascismo” per giudicare tutti i mali del caso: tipico di chi non ha niente da dire e classifica astrusamente le idee degli altri per una mera questione di vittimismo, oppure per sembrare il paladino dell’onestà quando invece è tutt’altro.

Per non parlare dei metodi repressivi adottati dallo stesso rampollo Chavista, se non dovessero bastare le sue poche e ripetitive parole, ci sono i nuovi pattugliamenti da Stato di polizia , per evitare che le manifestazioni si prolunghino nei prossimi giorni. Alcuni cittadini avrebbero attestato le irruzioni in casa da parte delle forze dell’ordine, sicuramente per cercare qualche dissidente o nemico del “Grande Fratello” sudamericano. Ciò che lascia basiti è che Maduro continui a parlare di Fascismo, mentre in casa sua le norme sembrano favorire uno stile vicino ai servizi segreti comunisti.

Dunque la situazione sembra tutt’altro che quieta e non sappiamo se riuscirà a placarsi con una nuovo regime oppure con un rovesciamento di fronte a favore delle volontà popolari. Nonostante ciò, è fondamentale che il resto del mondo si accorga di quanto sta succedendo in Venezuela, senza voltarsi dall’altra parte.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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