“In relazione alla decisione del governo canadese di designare come organizzazione terrorista il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica – IRGC – precedentemente approvata all’unanimità dal Parlamento canadese, e alla conseguente protesta oggi effettuata tramite l’Ambasciata italiana a Teheran, che cura gli interessi del Canada dal 2012, il Sen. Giulio Terzi (FdI) rileva che “le attività terroristiche e criminali dell’IRGC sono da tempo effetto di Risoluzioni e iniziative dei Parlamenti Europeo e nazionali di diversi Paesi occidentali.
Si tratta di una imponente forza militare di cui il regime iraniano si avvale sia all’interno del Paese, per reprimere brutalmente ogni forma di dissenso, nelle impiccagioni, torture, sparizioni forzate o di discriminazione e inaudite violenze soprattutto contro le donne; sia al di fuori dei confini iraniani, sostenendo con propri comandi, risorse finanziarie e militari, le organizzazioni terroriste affiliate all’Iran, che proclamano la distruzione di Israele e operano contro obiettivi Occidentali.
È ampiamente riconosciuto che l’IRGC rappresenta un sostegno di fondamentale importanza per il regime. Si tratta, infatti, di una struttura che controlla larga parte dell’economia del Paese e in particolare l’industria bellica, quella dei trasporti e della logistica, il settore petrolifero, bancario e l’intero programma nucleare. L’infiammarsi ancora in questi giorni degli attacchi di Hezbollah contro il nord di Israele, osserva Terzi, rende ancora più urgente l’adozione di un sistema sanzionatorio in grado di contrastare efficacemente le attività e il sostegno di IRGC a Hezbollah e agli altri proxies iraniani.
In tale prospettiva – conclude Terzi – è stata presentata in Senato una mozione che chiede al governo di intraprendere ogni utile iniziativa al fine di inserire il “Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica-IRGC”, nella sua interezza, nell’elenco delle persone, dei gruppi e delle entità cui si applicano misure specifiche dell’Unione europea per la lotta al terrorismo, così come di rafforzare le misure di prevenzione e contrasto alle attività terroristiche iraniane, svolte anche tramite il coinvolgimento di movimenti e agenti ‘proxy’ di Teheran e mediante la rete di ambasciate all’estero”.