Sbarchi zero: ennesima promessa tradita da parte del Movimento 5 Stelle.

Era il 2017 quando Laura Ferrara, Europarlamentare del Movimento 5 Stelle, affermava che “l’Italia non è il campo profughi d’Europa”. Affermazione non solo sacrosanta, ma condivisibile per chiunque riesca a valutare obiettivamente la realtà. L’Italia, Paese storicamente di migrazione, in entrata ed in uscita, si trovava a fare i conti con una realtà preoccupante.

Tra il 2016 ed il 2017 avevamo assistito allo sbarco nella penisola di più di 350mila migranti, una situazione insostenibile sia per le strutture di accoglienza italiane, al collasso, sia perché la bomba sociale causata da corpi estranei al tessuto sociale nazionale aveva provocato l’insorgere di diverse sacche di illegalità, come confermato dalle intercettazioni relative a Mafia Capitale. Lo stesso Buzzi, il “grande processato”, affermava che “Coi profughi guadagno più che con la droga”.

In questo clima emergenziale, il M5S lanciava il suo ambizioso programma di lotta all’immigrazione, che già in partenza risultava essere una mera dichiarazione di nobili intenti e nulla più: si parlava di “embargo alla vendita di armi ai Paesi in guerra…la fine dello sfruttamento dei Paesi poveri…lo sviluppo dei Paesi di origine dei migranti”.

Mancava solo una generica promessa relativa alla pace nel Mondo: anche l’ultimo dei creduli sa che il conseguimento di obiettivi del genere è assolutamente non dipendente dall’Italia che, tra l’altro non risulta essere un Paese che si pone come obiettivo lo sfruttamento dei Paesi poveri né lucra sulle guerre oltreconfine.

Però gli appelli alle buone intenzioni fanno sempre scalpore, per cui siamo sicuri che qualcuno avrà apprezzato questi messaggi di pace universale e speranza diffusa. Quel che resta agli annali, però, è la generica promessa di arrivare alla quota “Sbarchi zero”.

Facciamo un salto in avanti, anno domini 2020, 25 luglio: Totò Martello, sindaco di Lampedusa, dichiara laconico: “E’ una situazione ingestibile. Se il governo non proclamerà lo stato di emergenza per Lampedusa lo farò io. L’hotspot non può accogliere i migranti e la responsabilità non può essere dei lampedusani”.

Questo in riferimento sia alla presenza di alcuni positivi al Covid – 19 tra i migranti, sia al fatto che il rinnovato aumento degli sbarchi ha portato al collasso le strutture di accoglienza. Verrebbe da chiedersi, ad un Governo intelligente, come possa essere possibile prolungare lo stato di emergenza e, di contro, consentire lo sbarco in Italia di migranti infetti in numero tale da provocare un default del sistema accoglienza.

Ma, purtroppo, ognuno si ritrova i governanti che merita: nella speranza che gli elettori pentastellati abbiano compreso il gravissimo errore commesso – nella coscienza che errare è umano, perseverare è diabolico – non ci resta che chiederci cosa ne sia rimasto del programma “Sbarchi zero”.

Dissolto nel nulla: come lacrime nella pioggia del distopico Blade Runner, come la credibilità di Giuseppi, Presidente del Consiglio della sua personalissima Repubblica delle Banane.

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Nello Simonelli
Nello Simonelli
Nello Simonelli nasce ad Avezzano (AQ) il 26 novembre 1988. Sin da bambino interessato a tutto ciò che verte intorno al mondo del giornalismo e della scrittura, si laurea in giurisprudenza all’Università degli Studi di Teramo nel 2014, per poi dedicarsi ad attività che spaziano dal teatro alla dirigenza sportiva, dedicandosi ad ulteriori studi nel ramo del marketing e della comunicazione oltre che del diritto sportivo. Lavora presso lo Studio Legale Simonelli di Avezzano, è responsabile del circolo cittadino di Nazione Futura, scrive per diverse testate locali, nella Marsica ed in Abruzzo, e di approfondimento politico e sociale.

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