“Il quadro inquietante descritto dai procuratori Lo Voi e Calò, oggi in Commissione Antimafia, ci restituisce l’immagine di una criminalità organizzata che a Roma è sempre più permeata nella società. Mafie che influiscono e condizionano l’economia, la vita sociale, la libertà delle persone e dell’imprenditoria: un fenomeno che vogliamo continuare e che dobbiamo il dovere di contrastare con ogni mezzo, come fatto fino ad oggi, grazie all’encomiabile lavoro delle forze dell’ordine e della Procura. La coesistenza di strutture criminali diverse, porta a quella che può essere definita una tripartizione tra mafie tradizionali, autoctone e organizzazioni che usano metodi mafiosi e indica la tendenza a preferire l’accordo tra clan piuttosto che lo scontro, creando, così, un sistema di welfare parallelo ma illegale, con una capacità di investimento potenzialmente illimitata.
In questi mesi, il Governo Meloni ha dato avvio a una nuova stagione di contrasto alla criminalità organizzata attraverso azioni incisive che non si limitano a colpire i membri dei sodalizi, come dimostrano la cattura di pericolosi latitanti e l’approvazione di provvedimenti specifici, ma puntano a stroncare gli interessi economici dei clan. Grazie alla nostra determinazione, al lavoro costante in Commissione Antimafia, guidata da Chiara Colosimo, delle forze di sicurezza e alla sinergia tra Istituzioni continueremo a impegnarci e a operare per non consentire alle mafie di inquinare l’economia, il tessuto imprenditoriale, produttivo e occupazionale della nostra Nazione che merita di essere difeso, dopo il quadro di oggi, con ancora maggior forza e fermezza”.
Così il senatore di Fratelli d’Italia e membro della Commissione Parlamentare Antimafia, Giorgio Salvitti.