Mai più Bollette Pazze: ecco l’emendamento di Fdi a tutela dei consumatori

Anno nuovo, legge di bilancio nuova. Cosa che in genere porta con sé nuove tasse, a volte vestite elegantemente e difficili quindi da scoprire. Alla regola non si è sottratto il Governo giallorosso, come d’altra parte era facile immaginare per la chiara impostazione culturale del Pd e del M5S, con i primi da sempre fautori del salasso di Stato e i secondi bisognosi di trovare risorse per tutta quella classe di fannulloni e parassiti che sono il grosso del loro bacino elettorale.

Per fortuna, anche dai banchi dell’opposizione, Fratelli d’Italia continua la propria battaglia a difesa degli Italiani, con i mezzi che il ruolo le concede ma con la tenacia di sempre. In occasione della legge di bilancio, una volta nota come legge finanziaria, lo strumento a disposizione è quello degli emendamenti, spesso utilizzati anche per riprendere battaglie già iniziate nelle settimane o nei mesi precedenti.

È il caso, ad esempio, dell’emendamento 31.0.3, presentato dal sen. Giovanbattista Fazzolari di Fratelli d’Italia, con il quale torna alla carica sulla vicenda delle cosiddette bollette pazze. Torna alla carica perché si tratta di riproporre, in questa nuova veste, un disegno di legge già presentato sia al Senato dal sen. Fazzolari (S. 1194) che alla Camera da Giorgia Meloni (C. 1742), ma che la maggioranza non ha mai calendarizzato.

Cosa sono le bollette pazze

Numerosi casi di cronaca ci hanno raccontato infatti di persone a cui sono state recapitate bollette abnormi, per le quali nessuno si è mosso se non gli avvocati. Persone rimaste senza risposta dalla politica, che ha finora ignorato il problema, scientemente o meno. Un salasso nascosto, poi in realtà nemmeno troppo, per decine di migliaia di italiani. Decine di migliaia di casi in cui i gestori di servizi elettrici, idrici, telefonici o altro hanno recapitato a domicilio degli utenti bollette con importi non dovuti, colpendo spesso famiglie e persone anziane. Bollette con cifre esorbitanti, non legate a consumi effettivi o maggiorate per servizi non richiesti.

Troppi casi, troppi errori, troppe persone deboli coinvolte. Fratelli d’Italia ha deciso di intervenire, in primo luogo presentando una proposta di legge. Ora, nell’indifferenza della maggioranza di Governo che ha preferito schierarsi dalla parte dei più forti (i gestori dei servizi) a scapito dei più deboli (i cittadini) non calendarizzando mai tale provvedimento, Fratelli d’Italia ha presentato un emendamento in Senato alla legge di bilancio per riproporre la questione.

Cosa dice l’emendamento di Fratelli d’Italia

L’emendamento presentato dal sen. Fazzolari tende a colpire un meccanismo che comporta solo guadagni per i gestori dei servizi. Illeciti, ma guadagni! Perché i gestori non hanno nulla da temere, se non rimborsare quanto illecitamente percepito. Un’operazione quindi che non prevede perdite, un meccanismo perverso che implicitamente incoraggia l’emissione di bollette pazze. Sbaglio (magari volutamente) e guadagno! Perché non farlo? L’emendamento del sen. Fazzolari è semplice e facile da recepire e ha il suo cuore in queste parole: “l’utente ha diritto ad ottenere, oltre al rimborso delle somme eventualmente versate, anche il pagamento di una penale pari al dieci per cento dell’ammontare contestato e non dovuto e, comunque, per un importo non inferiore a 100 euro”. In caso di bolletta pazza quindi, il gestore del servizio non sarà costretto solo a rimborsare quanto eventualmente illegittimamente percepito, ma dovrà anche a pagare una penale pari al 10% dell’importo non dovuto (anche se solamente contestato), penale in ogni caso non inferiore ai 100 euro. Se approvato, questo emendamento scoraggerà i gestori dal mandare bollette pazze a pioggia, nella consapevolezza che un errore stavolta si pagherà e non sarà a costo zero!

La parola a Senato e Camera

Ora è tutto nelle mani del Parlamento, in particolare della maggioranza di Governo che, tra un distinguo e l’altro, non può permettersi un’altra volta di ignorare la questione. Anche perché, aspetto decisivo, si tratta di un emendamento a costo zero per lo Stato. Lo chiedono i consumatori, ne hanno diritto tutti gli italiani. Forse non lo chiedono i gestori dei servizi che potrebbero essere costretti, finalmente, ad incassare solamente quanto dovuto. Non un euro in più. Siamo certi non saranno contentissimi di questo emendamento così come, d’altra parte, nemmeno gli italiano lo sono del loro operato. E Fratelli d’Italia, ancora una volta, non ha alcun dubbio sul fatto di schierarsi a fianco degli italiani!

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