Marine Le Pen mette al suo posto Kylian Mbappè: il suo settore resta quello calcistico

Quante volte sentiamo esprimere l’opinione di personaggi dello spettacolo oppure atleti d’ogni genere sulla politica italiana. Sarebbe riduttivo pensare che questo accada esclusivamente nel nostro territorio locale è piuttosto riduttivo. Stavolta il caso eclatante arriva direttamente dalla Francia, tant’è vero che lo scontro indiretto ha visto come protagonisti la nota Segretaria del Rassemblement National, Marine Le Pen ed il famoso calciatore francese Kylian Mbappè.

Quest’ultimo avrebbe esortato la popolazione francese a votare per non consentire “a quella gente” di stare ai posti di comando: a tal proposito, le persona a cui si è riferito l’atleta francese, sarebbero gli appartenenti alla destra francese. Un tempismo pessimo, che ha chiaramente provocato una pronta reazione di Marine Le Pen, che ha fermamente replicato alla provocazione: ”Basta con le lezioni di morale, ne abbiamo abbastanza”.

Peraltro lo stesso Portavoce del RN, Laurent Jacobelli ha precisato:” Io non andrò certo su un terreno di gioco a dare consigli da allenatore, credo che ognuno dovrebbe rimanere al proprio posto”. Doverosa risposta, alla luce della propaganda di cui da un momento all’altro ha deciso di occuparsi Mbappè, il quale ricopre sicuramente un ruolo necessario dal punto di vista sportivo: decisamente minore dal punto di vista politico.

Ognuno è libero di esprimersi, ma fare lezioni di etica sulla politica soltanto per screditare, appellandosi genericamente ad una determinata lista risulta pressoché inutile, soprattutto perché pareri di questo genere non faranno nient’altro che aumentare i consensi per il partito in questione.

Forse questi volti noti dell’intrattenimento non hanno ben compreso che una parte del popolo francese è veramente stanca delle politiche macroniste, le quali non tutelano minimamente la popolazione, ma anzi ne indeboliscono anche lo status, investendo poco e male sulla sicurezza nazionale. Lo dimostrano gli innumerevoli attentati che si sono verificati nel corso degli anni, problematici da gestire per la Gendarmeria francese e in generale per tutte le forze che dovrebbero contrastare questi terribili fenomeni.

Comunque sia, le risposte del Rassemblement National, sono arrivate con estrema prontezza, specialmente perché in un momento simile, bisogna essere pronti a rispondere agli attacchi di ogni personalità in gioco: chi pensa all’indifferenza come il peggior disprezzo in questi momenti, forse non ha ben chiaro il concetto della competenza e dell’impegno comportato da un’attività politica prolungata negli anni.

È chiaro che in un momento come questo, il partito di Le Pen sia sotto molti riflettori, proprio perché soggetto all’attenzione dell’opinione pubblica e dei suoi avversari, attualmente in procinto di decidere le nuove strategie per arginare la sua avanzata. 

Quando lo sport si mescola con la politica, di solito, non è mai un buon segno: specialmente se a tal proposito vengono proferite vacuità o provocazioni piuttosto inutile. Evidentemente Kylian Mbappè non ha ben chiaro questo concetto, forse il suo timore è che lo Stato francese riacquisisca una volta per tutte l’autorevolezza che da anni manca a livello nazionale. Una reticenza che risulterebbe piuttosto ingiustificata, ma ormai siamo abituati ad uscite fuori luogo a dir poco variopinte.

Sappiamo quanto siano importanti queste elezioni per la Francia e per il suo popolo, da anni in attesa di un cambiamento che a breve potrebbe finalmente arrivare. Tuttavia l’uscita di Mbappè non ha rafforzato per nulla i Macronisti ed i progressisti in generale, poiché un nuovo governo sotto le stesse insegne a lungo andare non farà altro che depauperare il consenso popolare verso queste sigle. Contrariamente il Rassemblement National potrebbe avere il tempo di rafforzarsi ulteriormente, avvalorando le proprie tesi dopo l’ennesimo e plausibile flop della sinistra liberale. Aldilà di tutto, le elezioni europee hanno tracciato un ottimo sentiero per l’RN in generale, di conseguenza un cambiamento non può essere poi così lontano.

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Gabriele Caramelli
Gabriele Caramelli
Studente universitario di scienze storiche, interessato alla politica già dall’adolescenza. Precedentemente, ha collaborato con alcuni Think Tank italiani online. Fermamente convinto che “La bellezza salverà il mondo”.

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