Marco Marsilio ha vinto, il centrodestra ha vinto. Con il 54% dei consensi, il governatore uscente d’Abruzzo è stato riconfermato alla guida della Regione. “Marco Marsilio è il primo Presidente nella storia dell’Abruzzo ad essere riconfermato dagli elettori per un secondo mandato. Ed è per noi motivo di grande orgoglio che i cittadini abruzzesi abbiano voluto continuare a dargli fiducia, e con lui a dare fiducia al Centrodestra, che si conferma maggioritario. È una fiducia che, come sempre, non tradiremo. Continueremo a lavorare per restituire all’Abruzzo e all’Italia il posto che meritano”: questo il commento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni questa mattina tramite i suoi profili social.
Un grande risultato, per certi versi storico, del centrodestra, serio e unito contro un centrosinistra che, viceversa, ancora una volta ha fallito totalmente la sua strategia politica. Una strategia che, fondamentalmente, si è basata su due pilastri fondamentali: creare un mega campo largo, formato da tutti i partiti di sinistra, e azionare la macchina del fango contro Marsilio, riproponendo vecchie tesi presentate già cinque anni fa, al momento della sua prima elezione, e gettate nel dimenticatoio nel corso dell’ultima legislatura.
Il centrosinistra aveva provato a raccontare una realtà totalmente diversa ai cittadini elettori. Prima di tutto, presentandosi unito, inglobando chiunque nutrisse un sentimento di avversità verso l’attuale maggioranza parlamentare, mettendo a tacere a livello locale le divergenze che a livello nazionale si fanno sentire eccome. PD, M5S, Azione, Avs, Italia Viva: tutti dentro, doppiando la già larga coalizione che in Sardegna ha strappato la vittoria per poche centinaia di voti, nella speranza che, malgrado i malumori interni e l’assenza di una visione univoca di futuro, la quantità si trasformasse in qualità. Come al solito, sperando che una volta vinte le elezioni, la quadra per governare si sarebbe in qualche modo trovata. E se pure non fosse stata trovata, l’importante sarebbe stato essere arrivati lì. Alle poltrone s’intende: al resto c’avrebbe pensato la Provvidenza, il fato o chi per loro.
Il centrosinistra aveva provato ad edulcorare la realtà celando i propri malumori scaricando fango sull’avversario con le classiche tesi di quando non si hanno più argomenti su cui controbattere: Marsilio è un fascista, il governo è fascista e (nell’occasione dell’8 marzo) anti-femminista. I sogni della sinistra, però, non si sono trasformati in realtà, non credendo i cittadini abruzzesi ai racconti di dem, grillini e compagni vari, arrivati al punto di aver bisogno di inventare pur di aver qualcosa da dire. E come biasimarli: parlare di cose serie, in quella coalizione-accozzaglia, avrebbe potuto scatenare un putiferio, pure il minimo capriccio avrebbe scatenato il finimondo. E allora, per meglio celare questo stato di crescente inquietudine, bene ha pensato il candidato D’Amico di tenere lontano dall’Abruzzo i big dei “suoi” partiti. Tra tutti Elly Schlein e Giuseppe Conte, relegati a figure marginali della tornata elettorale. La prima resta a Roma, non va in Abruzzo neppure durante lo spoglio, rimanendo fermamente convinta dell’importanza del campo largo. L’altro, Conte, nei giorni scorsi non sembrava nemmeno convinto della sua scelta, continuando a litigare con i suoi alleati che addirittura rinnegava.
La sentenza delle urne ha riportato l’ordine. Il centrodestra ha vinto com’era stato pronosticato, corroborando i consensi delle ultime tornate elettorali, locali e nazionali, e il cambiamento tanto sognato dalla sinistra non è arrivato. La serietà di una proposta politica unitaria ha prevalso sull’ammasso del “per qualche voto in più” e il tentativo di ripetere quanto accaduto in Sardegna è fallito. Il centrodestra si riconferma ampiamente in testa in Abruzzo e in tutta Italia, restando fermamente al comando di 14 Regioni e del governo centrale. Il campo largo ha fallito ancora, è la settima volta che PD e M5S corrono insieme e insieme cadono. Oggi più che mai.
Rosica rosica rosica. A forza di ‘rosicare’ alla Elly sono cresciuti i denti da …. castoro.
Sinistrati: ROSICATEEEE!!!!