L’Unione Europea deve fare la propria parte, deve essere presente perché questa istituzione “nasce per difendere i diritti fondamentali dell’uomo, il diritto internazionale” e ora “quei valori che abbiamo dato a lungo per scontati e che questa istituzione difende in Europa sono sotto attacco con la guerra di aggressione russa all’Ucraina.”
La famiglia europea deve contribuire alla realizzazione di un nuovo assetto geopolitico stabile e sereno, così che “la forza del diritto non venga soppiantata dal diritto del più forte, perché questo è un mondo che non conviene a nessuno”.
Ora sta iniziando a fornire dei segnali concreti, come quello che “emerge da questo vertice dell’istituzione del registro sui danni provocati dalla guerra”, che rappresenta “un segnale molto importante in una fase come questa.” Un incontro come questo non si aveva dal 2005 e tra l’altro l’idea nacque proprio a Torino nella riunione conclusiva della presidenza italiana del Consiglio d’Europa, come ha ricordato Meloni.
Per Giorgia Meloni non sono mancate le domande relative alle vicende con Macron e sulle recenti elezioni amministrative.
Come dichiarato già in altre occasioni, il premier italiano ha ribadito che sul fronte francese: “Mi interessano le questioni che in questo momento la comunità internazionale deve avere la forza di affrontare e ribadire senza tentennare. Il resto sono questioni di politica interna e le lasciamo alla politica interna”.
Una dichiarazione che conferma ancora una volta la diplomazia con la quale il Presidente del Consiglio sta affrontando la politica estera, anche nelle situazioni più delicate.
Sul versante nazionale, il leader di Fratelli d’Italia si dice “molto soddisfatta delle elezioni amministrative, almeno del primo turno. Nel primo turno avere 4 su 6 sindaci mi pare sia un buon risultato per il centrodestra e quindi penso che i cittadini vogliano spronarci a continuare a fare il nostro lavoro”. I risultati parlando da soli e confermano la fiducia che l’Italia ripone nel Governo, dopo aver visto le scelte adottate in questi sei mesi.
Dopo il vertice Ue sarà la volta del G7 in Giappone. Un’altra occasione in cui l’Italia dovrà dimostrare il ruolo di primo piano che si sta guadagnando sullo scenario internazionale. La sfida è ardua, ma con il lavoro costante e lungimirante che l’esecutivo sta svolgendo la strada è più che aperta al successo.