Meno burocrazia, più fatti: 283 miliardi già attivati dal Governo Meloni

La decima relazione ufficiale sul monitoraggio dell’attività legislativa e attuativa fotografa un’Italia che riparte dalle leggi chiare, dai tempi certi e dalla concretezza. Meno decreti attuativi, più norme subito operative: ecco la svolta.

C’è un dato che da solo spiega bene la filosofia dell’azione di governo in questi primi due anni e mezzo: il 60,7% dei provvedimenti attuativi è già stato adottato, record assoluto dall’inizio della legislatura. Ma c’è di più. Oltre l’80% delle nuove leggi è oggi auto applicativa o richiede un solo decreto attuativo: significa norme che entrano in vigore subito, senza passaggi burocratici infiniti.

È quanto emerge dalla decima relazione sul monitoraggio dei provvedimenti legislativi e attuativi, aggiornata al 31 marzo 2025 e curata dal Dipartimento per il programma di Governo, guidato dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari.

Meno decreti attuativi, più efficacia

Da sempre, uno dei mali cronici della macchina statale italiana è stato lo stallo dei cosiddetti decreti attuativi, cioè quegli atti necessari per rendere operative le leggi. Con il Governo Meloni, questa impasse si è finalmente sbloccata: lo stock dei decreti attuativi ereditati dalle precedenti legislature è passato da 376 a 114. Una vera e propria “bonifica normativa”.

E sul fronte dei provvedimenti propri, il governo ha finora approvato 595 decreti attuativi su 1.036 previsti, con un ritmo di attuazione che non solo cresce, ma si consolida trimestre dopo trimestre.

283 miliardi già a disposizione del Paese

Ma cosa significa tutto questo per i cittadini? Significa risorse pronte all’uso. Secondo il report ufficiale, le leggi approvate dal Governo Meloni hanno già reso effettivamente disponibili 273,7 miliardi di euro. A questi si aggiungono 9,3 miliardi “sbloccati” da norme dei governi precedenti, grazie ai decreti attuativi finalmente adottati.

In totale, 283 miliardi di euro ora possono tradursi in investimenti, assunzioni, opere pubbliche, servizi.

Provvedimenti chiave: dal Made in Italy alla cura degli anziani

Tra i decreti attuativi più significativi adottati nell’ultimo trimestre spiccano:

  • Il Fondo nazionale per il Made in Italy (900 milioni di euro): per rafforzare le filiere strategiche e sostenere le imprese italiane.
  • Il Bonus ZES Mezzogiorno: un esonero contributivo per chi assume in forma stabile al Sud, che può arrivare a 650 euro al mese per 24 mesi.
  • La prestazione universale per anziani non autosufficienti: una nuova misura di dignità e cura, con uno stanziamento di 500 milioni di euro in due anni.

Verso uno Stato che funziona

Il governo ha anche cambiato approccio: meno norme scritte per “rimandare”, più norme pensate per “funzionare”. Nell’ultimo trimestre, l’81,5% delle leggi approvate non ha richiesto alcun decreto attuativo o ne ha richiesto solo uno. Una percentuale mai raggiunta in passato.

Un segnale forte: meno carta, più sostanza. Meno ostacoli burocratici, più strumenti concreti per famiglie, imprese, lavoratori, territori.

Una direzione chiara: governare per cambiare

A conti fatti, il governo Meloni ha dimostrato che si può legiferare meglio e attuare più in fretta, mettendo fine a quella lentezza che troppo spesso ha paralizzato l’Italia.

Leggi più semplici, risorse subito disponibili, burocrazia sotto controllo: questa è la vera svolta, il segno concreto di un governo che non si limita a promettere, ma realizza.

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