Nell’impresa di Alessandria sei uomini della Xª Flottiglia MAS della Regia Marina, a bordo di tre mezzi d’assalto subacquei denominati colloquialmente “maiali” e tecnicamente siluri a lenta corsa (SLC), penetrarono nel porto di Alessandria d’Egitto ed affondarono con testate esplosive le due navi da battaglia britanniche HMS Queen Elizabeth (33.550 t) e HMS Valiant (27.500 t), danneggiando inoltre la nave cisterna Sagona (7.750 t) ed il cacciatorpediniere HMS Jervis (1.690 t).
Quella che è senz’altro la più celebre delle azioni della Xª Flottiglia MAS, denominata operazione G.A.3, venne effettuata nella notte tra il 18 ed il 19 dicembre 1941. Si trattò di una sorta di rivincita delle forze armate italiane per le gravi perdite navali subite nella notte di Taranto (novembre 1940) e proiettò nella leggenda i nomi di Borghese e del suo sommergibile, lo Scirè.
Fin qui Wikipedia, certo non il tempio dell’intolleranza e dell’odio sul web, che ci siamo permessi di riportare senza modifiche e senza interpolazioni.
Questo per introdurre l’argomento dell’articolo che abbiamo pubblicato l’anno scorso, a firma dell’ottimo Eugenio La Sala, e che Facebook, solo quest’anno, quando lo abbiamo ri-postato, ha ritenuto di dover censurare, rimuovendolo, perchè violerebbe gli standard della Comunità che comunità non è, essendo il social network un’operazione oramai squisitamente commerciale, quotata in borsa, multinazionale, tentacolare, tutto tranne che una comunità. Piuttosto, un aggregatore di piazze e comunità effimere e virtualissime, ma con editor e algoritmi che più che comunitari sembrano, attraverso le loro azioni di censura e imposizione di pensiero, comunisti. Quelli della peggiore specie.
E quindi viene fuori che un giornale non può ricordare questo spaccato della storia d’Italia perchè magari incita all’odio, alla violenza, alla discriminazione. Difficile capire con precisione quale sia l’offesa fatta al Grande Fratello perchè i compagni di Facebook Italia non sono altrettanto diligenti e precisi, nel rimuovere i nostri contenuti, quando devono poi spiegarti quale sia il vero motivo per cui ti hanno tolto la parola.
Soprattutto non ti spiegano perchè l’anno scorso tale contenuto andava bene e veniva accettato e come mai quest’anno no, non rientra negli standard stabiliti dal politburo di MR Zuckerberg. Meraviglie della nuova dittatura, quella dei monopolisti miliardari figli della Silicon Valley e illuminati signori dei social network che pensano così di imporre la community più bella del mondo, tanto fantastica quanto inesistente, un Eden informatico che sta solo nelle loro teste (mal)pensanti. Le persone libere pensano liberamente, non secondo gli standard della non-community di Facebook.
E dunque la Storia d’Italia la puoi raccontare, anche se violenta e fatta di vittime e crimini di guerra feroci, basta che sia accompagnata da Bella Ciao, come colonna sonora. Guai però, a riportare dell’impresa di Alessandria dove gli uomini del Principe Junio Valerio Borghese riscattavano l’onore d’Italia, facendo “solo” 8 vittime tra gli avversari. La prima non è violenza a quanto pare, la seconda non deve essere storia, sicuramente. Potesse mai insegnare qualcosa agli affezionati clientes accecati dagli standard della famosa Community…
Ma l’articolo 21 della Costituzione più bella del mondo c’è e vi seppellirà, con l’aiuto dei nostri avvocati, sotto una montagna di Merry XMAS caro Mr Zuckerberg (e compagni).
Con i migliori saluti di tutta la Redazione.