Migranti. Frontex: “Arrivi al minimo dal 2021”. Il modello Meloni fa scuola e l’Europa ringrazia

Calano gli sbarchi in Italia, calano gli arrivi in Europa. In pratica, l’ottima riuscita delle politiche anti-immigrazione clandestina da parte del Governo Meloni sta portando dei benefici per tutto il continente, anche per quei governi che da sempre spingono a favore degli ingressi incontrollati e del multiculturalismo. I dati che Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ha fornito in via preliminare questa mattina parlano chiaro: gli ingressi illegali in Europa sono diminuiti anche e soprattutto agli accordi siglati tramite il Governo Meloni con i Paesi del Nord Africa, in virtù dei quali sono stati bloccati centinaia di trafficanti al largo delle coste africane. In effetti, anche Frontex conferma quello che i cruscotti giornalieri del Ministero degli Interi avevano già evidenziato: in Italia gli sbarchi illegali sono calati del 60% in un anno. Si è passati dai circa 150mila del 2023 ai 66mila del 2024. Frontex sostiene che quasi della stessa percentuale (59%) sia la riduzione dei traffici illegali lungo la rotta del Mediterraneo Centrale, per intenderci quella che collega la Tunisia e la Libia con Malta e l’Italia. Bene anche il calo degli arrivi sulla rotta dei Balcani occidentali: -78%.

Un insieme che ha aiutato l’Unione europea a raggiungere un dato che mancava da tempo: nel 2024, il numero di ingressi irregolari è sceso al livello più basso dal 2021. Complessivamente, fa sapere l’Agenzia in un comunicato, “i nuovi dati preliminari di Frontex rivelano un significativo calo del 38% degli attraversamenti irregolari delle frontiere dell’Ue nel 2024, raggiungendo il livello più basso dal 2021, quando la migrazione aveva subito l’effetto della pandemia di Covid”.

Anche questo conferma quello che la premier Giorgia Meloni ripete da tempo: il problema migratorio può essere risolto soltanto tramite la cooperazione tra tutti gli attori in campo. Non è, dunque, una materia che può essere gestita semplicemente da un solo governo, ma presuppone la collaborazione tra i tanti che hanno interesse nel fermare gli sbarchi. Purché l’obiettivo sia quello di difendere le frontiere. La questione, inutile dirlo, resta comunque molto più complessa di quanto si possa pensare. Ad esempio, se la rotta del Mediterraneo centrale registra flussi in calo, quella del Mediterraneo orientale è in difficoltà, come pure quella dell’Africa occidentale verso l’Africa. Senza dimenticare come troppo spesso i migranti vengano utilizzati come armi di guerre ibride per destabilizzare la sicurezza dei Paesi europei. Per questo, l’allargamento delle misure previste dal Governo Meloni in tutta Europa deve essere una priorità per la nuova Commissione.

Kelany: “Chiaro riconoscimento delle nostre politiche migratorie”

Intanto, però, si registra soddisfazione tra i banchi della maggioranza: “Si conferma il grande successo delle politiche migratorie poste in essere dal Governo Meloni” ha dichiarato il deputato di Fratelli d’Italia, Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione. “Il calo del 38% degli attraversamenti illegali alle frontiere europee – ha aggiunto – è frutto della significativa diminuzione degli arrivi sulla rotta del Mediterraneo Centrale e dei Balcani Occidentali. Si tratta, quindi, di un chiaro riconoscimento dell’efficacia delle politiche migratorie di questo governo, che sono state determinanti nel ridurre le partenze e riportare la lancetta indietro di tre anni, tornando ai numeri del 2021, a beneficio di tutti gli Stati membri dell’Ue. Fratelli d’Italia, senza arretrare di un millimetro, continuerà a lavorare per bloccare le partenze illegali e il business dei trafficanti di uomini”.

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