Migranti illegali: L’accordo con l’Albania entra in vigore. Una lezione alla sinistra anti-italiana

Con il voto favorevole del Parlamento albanese arrivato giovedì e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale italiana, l’accordo tra la nostra Nazione e l’Albania è finalmente entrato in vigore, avendo superato mesi e mesi di polemiche continue. In breve, l’accordo consentirà all’Italia di utilizzare con giurisdizione italiana due aree in territorio albanese – nel dettaglio, il porto di Shengij e la zona di Gjader – per la realizzazione di strutture di accoglienza temporanea degli immigrati giunti dal Mediterraneo. La notizia del sì albanese all’accordo, arrivato con 77 voti favorevoli, è stata data dal primo ministro Edi Rama su X: “L’Albania è al fianco dell’Italia scegliendo di agire come uno Stato membro dell’Ue e accettando di condividere un peso che l’Europa dovrebbe affrontare unita come una famiglia unita”. Il punto fondamentale del messaggio di Rama si basa sulla cooperazione tra Stati, considerata l’unico vero fattore che può consentire all’Unione il raggiungimento di una soluzione in fatto di migrazioni: “Nessun Paese – ha scritto – può risolvere da solo una sfida del genere, nessuna retorica o soluzioni rapide possono cambiarne la portata, e nessuna vecchia gloria o modo di pensare del passato possono fornire una via di fuga dall’affrontare ciò che sta arrivando su tutti i fronti. Può farlo – ha concluso – solo un’Europa fedele a sé stessa, più forte, più coraggiosa e più sovrana”. Al messaggio ha risposto Giorgia Meloni: “Grazie al primo ministro Edi Rama, alle istituzioni e al popolo albanese per la loro amicizia e collaborazione”.

I due leader, che firmarono l’accordo il 6 novembre 2023, hanno così confermato di avere una visione comune sulle modalità con cui il problema migratorio va affrontato: la cooperazione tra Stati è condizione essenziale per qualsiasi tipo di politica che vada oltre la semplice gestione dei flussi e la ridistribuzione dei migranti, che punti insomma a risolvere il problema alla sua origine nei Paesi dai quali migliaia di persone partono per lasciare la propria terra natia. L’entrata in vigore dell’accordo è una batosta per la sinistra, che ha tentato in tutti i modi di screditare il lavoro del governo: prima richiamando l’incompatibilità con il diritto europeo (incompatibilità smentita dalla stessa Commissione europea), poi cercando di cacciare la maggioranza di Rama dal Partito Socialista europeo – sì, Rama è di sinistra – arrivando addirittura alle offese personali verso il premier albanese, fino a sperare nella dichiarazione di incostituzionalità da parte della Corte Costituzionale albanese. Niente da fare per la sinistra (anti)italiana: l’accordo è già entrato in vigore. Secondo Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, grazie al protocollo “verrà data ospitalità solo a coloro che fuggono da conflitti e rischi reali, nel contempo stroncando il business dell’immigrazione clandestina che per troppi anni è stata la mangiatoia di organizzazioni criminali. Rimane solo da chiedersi – ha continuato – se la Schlein rinnoverà nei prossimi giorni la richiesta di espellere Rama dal Partito Socialista Europeo o, abbandonata per un momento la casacca anti patriottica che indossa, lo ringrazierà – ha concluso – per la collaborazione prestata all’Italia”.

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