Evidentemente serve ripeterlo ancora una volta, quella tra Russia ed Ucraina è una guerra che man mano si sta trasformando in un conflitto di logoramento: lo dimostrano gli ultimi eventi che coinvolgono la Russia in numerosi attacchi in territorio ucraino e le ultime controffensive di quest’ultimi nella regione della Crimea proprio oggi, che hanno purtroppo avuto conseguenze anche per civili, tra morti e feriti.
Il Ministero della difesa russo ha accusato gli Stati Uniti d’America d’aver favorito le armi per questo attacco all’Ucraina: in particolare, si tratta di missili Atacms, i quali sarebbero stati utilizzati per colpire la regione annessa dal Cremlino nel dominio russo. L’istituzione di cui sopra ha inoltre decretato che questo genere di azioni non resteranno impunite.
Dmitry Peskov, Portavoce del Cremlino, ha poi chiarito che ci saranno delle nuove conseguenze per quanto accaduto e che i Governi occidentali ucciderebbero i bambini russi. Quando di mezzo ci sono degli innocenti, l’unica sensazione dovrebbe essere quella di un fortissimo rammarico, eppure questi riescono a fare propaganda anche sulla pelle dei propri civili innocenti. Da quale pulpito viene la predica, considerando i massacri compiuti dall’esercito russo in Ucraina durante questi due anni di guerra. A tal proposito potremmo narrare una gigantesca quantità di azioni deprecabili commesse proprio dai militari russi nel confine europeo durante tutto l’arco del conflitto.
Al netto della situazione, occorrerebbe fare un’analisi ben precisa di questi tragici eventi: visto e considerato che i conflitti armati portano esclusivamente morte e distruzione per tutti coloro che sono attivamente coinvolti, gli stessi aggressori dovrebbero rendersi conto in primis delle proprie azioni e tornare sui propri passi. A maggior ragione, questa riflessione servirebbe per far tornare la Russia sui suoi passi, visto e considerato che le sue forniture – così come le proprie alleanze – arrivano da paesi decisamente lontani dal rispetto dei diritti umani dell’individuo.
Ora il Cremlino avrebbe convocato l’Ambasciatrice americana, poiché sia Kiev che Washington sarebbero parimenti responsabile di quanto avvenuto in terra crimeana. Non si capisce come mai Mosca abbia deciso soltanto adesso di parlare con un Delegato: nell’ultimo periodo, Putin ed i suoi Oligarchi non hanno fatto altro che minacciare di espandere il conflitto oltre l’Ucraina, con lo scopo di colpire eventualmente altri spot occidentali.
Nel frattempo la Russia sembra aver agito eccome agli attacchi ucraini: sono stati registrati attacchi in primis verso una località in cui erano custodite delle armi consegnate a Kiev dai partner occidentali. Successivamente, sempre nella giornata odierna, Mosca avrebbe colpito la città di Pokrovsk nel Donbass provocando morti e feriti, oltre che danni strutturali.
Di certo non un rimedio pacifico alle ostilità, il quale non farà altro che accentuare il forte risentimento di entrambe le forze militari ora impegnate nel conflitto: se questa è l’idea di pace che contraddistinguerebbe Mosca dall’Occidente, allora siamo ben lontani da un accordo in grado di terminare questo disastro anche solo per un istante.
Dopo le sanzioni UE contro alcune testate mediatiche russe, evidentemente finite nel mirino per aver favorito il regime di Putin, la Portavoce del Ministero degli Esteri, Maria Zakharova, avrebbe promesso risposte anche a queste sanzioni: insomma, un conflitto sul fronte mediatico già c’è, ma sembra che a questo punto l’inasprimento sia oltremodo inevitabile, visto il rancore di Mosca nei confronti di chiunque non appoggi i suoi media asserviti al dispotismo illuminato.
Una fitta rete di intrecci che lascia presagire una difficoltà a dir poco enorme nella ricerca di una pace tra Russia ed Ucraina: ora come ora sarebbe assurdo presagire un tavolo degli accordi, specialmente perché nessuna delle azioni militari verte ad affievolirsi in alcun modo.
Prevedibile che prima o poi l’Ucraina avrebbe risposto ampliando il territorio della controffensiva, su questo non c’è alcun dubbio. Quando ad essere coinvolti sono i civili inermi è sempre un grande dolore per chiunque, ma la colpa dell’inizio di questo conflitto è da ricercare soprattutto nel fortissimo desiderio d’espansione russo. Il Cremlino ha dunque l’intenzione di conciliare gli interessi economici con la propria ideologia post-sovietica, forse a motivo di ribaltare “l’asse terrestre” in una direzione congeniale ai propri fini.